mikacine

Southpaw - L'ultima sfida


Sport e cinema,un idillio quasi sempre perfetto grazie al giusto mix fra ardore,rivalsa,dramma e azione che circonda questi progetti. E,probabilmente,la boxe meglio rappresenta questo rapporto speciale che nel corso dei decenni ci ha regalato pellicole memorabili come Rocky,Cinderella Man,Toro scatenato. Proseguendo (e perseguendo..) la brillante scia dei suoi predecessori Antoine Fuqua ci presenta il personaggio di Billy Hope,campione dei medio-massimi di boxe che vive un momento di transizione della sua invidiabile vita: imbattuto in carriera inizia a pensare ad una pausa dal ring,convinto dalla moglie a mollare i guantoni per un pò,tirandosi addosso le ire del suo manager. Un drammatico episodio,però,cambierà radicalmente la sua storia e quella di sua figlia che,dopo la morte della moglie - uccisa in circostanze violente ma non ancora molto chiare -,gli verrà tolta ed affidata agli assistenti sociali. Sarà proprio la voglia di riavere sua figlia a dargli la motivazione per affrontare il dolore e crescere umanamente.Jake Gyllenhall è l'ottimo protagonista del film - un attore spesso sottovalutato ma che sta inanellando una serie di film di buona fattura in cui viene esaltata la sua bravura - che alterna saggiamente il dramma personale con il "brutale" ritmo della boxe. Ci sono tutti i classicismi del genere: l'ascesa di un protagonista dal passato difficile,la boxe come via d'uscita,il dramma della caduta e il ritrovato amore per lo sport come redenzione personale. Non solo cliché per fortuna,altrimenti staremmo parlando dell'ennesimo copia-e-incolla,ma anche qualche buona intuizione registica e l'esaltazione non banale della "resurrezione" sportiva e personale del protagonista.