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Il ponte delle spie


Steven Spielberg e Tom Hanks credo bastino per trascinare al cinema orde di spettatori vogliosi di ottimo cinema. Sommersi di talento e di premi Oscar,i due pezzi da novanta arrivano a collaborare per la quarta volta trattando nuovamente un tema sfondo storico.In pieno periodo di Guerra Fredda le due superpotenze USA ed URSS sono ai ferri corti ed ogni minimo passo falso può diventare la miccia finale. Proprio per evitare tutto ciò il governo americano ingaggia l'avvocato James Donovan per portare a termine una trattativa complicata fra le due nazioni,lo scambio fra due spie trovate e condannate sui suoli nemici. Combattuto fra l'etica del suo spirito e la burocrazia di facciata del governo Donovan dovrà negoziare sul suolo tedesco,precisamente nella Berlino su cui sta per essere eretto il Muro,e cercare di riportare in patria anche un giovane studente americano rimasto bloccato nella polveriera berlinese.Tensione altissima e la solita splendida regia drammatica e decisa impreziosita da un manipolo di ottimi attori: Hanks è come al solito perfetto,interpretando un "uomo tutto di un pezzo" che combatte contro un sistema marcio e corrotto,ma la vera sorpresa sta nel personaggio della spia russa dormiente,un ottimo (e sconosciuto) Mark Rylance.