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La grande scommessa


A cavallo fra il 2005 ed il 2008 l'ultima cosa che gli americani avrebbero pensato era l'arrivo di una crisi di proporzioni enormi. La loro economia viaggiava a gonfie vele ed il sistema bancario era florido ed efficiente,riuscendo a garantire a tutti mutui ed investimenti di ogni genere. L'imprevedibile venne ipotizzato prima e garantito poi da alcuni operatori definiti outsider ed etichettati fin da subito come folli. Furono gli unici ad intuire il tracollo finanziario e,dopo varie e complicate vicissitudini,arrivarono a scommettere contro quello stesso sistema pieno di falle. Al momento del collasso definitivo ciò che tirarono su fu un polverone incontrollabile fatto di bolle speculative e frodi ai danni di milioni di contribuenti che,in breve tempo,finirono sul lastrico perdendo investimenti,risparmi,case e lavoro.Adam McKay attinge a piene mani al suo curriculum comico per spolpare il classico reportage di denuncia della sua eccessiva drammaticità sostituendola con satira pungente e surreale,senza però togliere peso specifico alla realtà e agli effetti devastanti di quell'accaduto. Quattro attori in stato di grazia (su tutti il nervrotico Steve Carell,seguito a ruota da Bale,Gosling e Pitt) ed un modo incalzante di raccontare la storia,infarcito di satira neanche fossimo ad un cabaret. Un modo perfetto (e vincente!) per spiegare la tecnicità di ciò che è successo ad un pubblico "ignorante in tema".