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Creed - Nato per combattere


Rocky Balboa è il pugile più famoso della storia. Ed è anche un personaggio inventato da Sylvester Stallone e che ha reso l'attore stesso un'icona mondiale. Quindi come può succedere che fantasia e realtà riescano a mescolarsi così tanto da confondersi fra loro creando un mito leggendario ed indistruttibile? Ebbene ciò può accadere quando si parla dell'italian stallion.Tutto ha inizio con la storia del perdente Balboa,pugile di quartiere e perfetto sconosciuto ai più. In perfetto stile hollywoodiano Rocky avrà la chance della vita,quella di poter affrontare il campione del mondo Apollo Creed. E' qui che da perfetta nullità diventerà mito ed è sempre da qui che riparte la storia con questo spin-off incentrato sul figlio illegittimo di Apollo,Adonis Creed,ragazzo violento e rancoroso con la voglia di diventare un famoso boxeur ma ripugnando il suo stesso cognome. Chiederà aiuto proprio a Rocky,oramai un sessantenne gestore del ristorante Adriana (dedicato,ovviamente,alla moglie scomparsa..) che però gli insegnerà a gestire il suo potenziale e,soprattutto,a onorare quel cognome così ingombrante.Siamo alla settima ripresa della storia del pugile italo-americano che si è meritato addirittura una statua reale a Filadelfia - realtà e finzione sempre a braccetto - e che qui però abbandona il centro del ring per fare da secondo ad una storia più originale e fresca di quanto si potesse pensare all'inizio. Sly è anche piuttosto bravo (meritandosi una candidatura agli Oscar..) e la trama stessa,anche se ricolma di cliché e rimandi,è migliore degli ultimi due capitoli. Insomma,ci si diverte e ci si immedesima nel protagonista e nella sua ricerca di se stesso e quando all'ultima ripresa partono le prime note della colonna sonora originale..beh,i brividi sulla pelle degli spettatori sono magicamente ricomparsi come se non se ne fossero mai andati.