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Inferno


Terza avventura per il professore di simbologia Robert Langdon,personaggio creato dalla penna dello scrittore Dan Brown che con il suo folgorante esordio (Il codice Da Vinci) aveva attirato la "macchina da guerra" hollywoodiana. Da quel romanzo,difatti,ne venne fuori un eccellente film che ebbe poi l'ottimo sequel Angeli e demoni.Se nei primi due romanzi portati al cinema il professore veniva più o meno volontariamente ingaggiato per risolvere misteri legati alla religione e alla Chiesa,qui si risveglia nel letto di un ospedale con un'amnesia che non gli permette di ricordare il motivo per cui si trovi lì,ferito e confuso. Non solo,perchè poco dopo scopre di essere a Firenze e che la sua vita è in pericolo,e l'avvenente dottoressa che lo tiene in cura è la sua unica speranza di fuga da alcuni inseguitori piuttosto agguerriti ed è anche l'unica persona che sembra poterlo aiutare a ritrovare la memoria. Il mistero si infittisce sempre più nel momento in cui Langdon scopre di avere con se una capsula contenente una mappa con ritratto l'Inferno di Dante. La chiave di tutto sembra così essere il poeta fiorentino...Trilogia sempre diretta ed interpretata dal duo Ron Howard-Tom Hanks che questa volta sfrutta meno le capacità intellettive del professore - sono pochi,infatti,i suoi riferimenti ad avvenimenti storici passati - e viaggia invece più sui canoni del thriller vero e proprio. Cacce all'uomo e la minaccia incombente di un virus letale rendono la pellicola avvincente ma meno ricca di colpi di scena e (ATTENZIONE SPOILER FONDAMENTALE) con un finale deliberatamente opposto rispetto a quello del romanzo che,proprio nella sua audacia,aveva il punto di forza. In ogni caso un finale più standard non abbassa il livello di una bella pellicola.