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Bleed - Più forte del destino


Tante volte ci siamo trovati a raccontare di storie di sport trasposte al cinema,e ancor più volte lo sport in questione era la boxe,probabilmente il più utilizzato ed anche il più adatto per metaforizzare al meglio le vicissitudini della vita. Vinny Pazienza è un giovane pugile sbruffone,casinista e dalla volontà di ferro. Ha una famiglia molto presente nella sua vita,a volte anche troppo,ed è lo stesso padre ad occuparsi degli ingaggi e dei suoi incontri. All'apice della sua carriera un tremendo incidente d'auto lo costringe ad un'operazione rischiosa per scongiurare la paralisi. Costretto a vivere con un collare sul cranio che gli impedisce molti movimenti,Vinny si sente abbandonato dai suoi affetti che,oltre a trattarlo come un handicappato,lo vede oramai come un ex-pugile. Grazie anche alla tenacia del suo allenatore,Vinny non solo tornerà ad avere una vita normale ma addirittura tornerà sul ring giocandosi il match per il titolo di una categoria superiore.I punti di riferimento del film sono ovviamente i più "grandi" degli anni passati,su tutti Rocky e Toro scatenato,ma ovviamente qui siamo su "un altro pianeta". Un tema così abusato presenta inevitabilmente aspetti stantii e storie che di certo non sanno di nuovo,ma la vera forza di pellicole del genere sta nell'epica del racconto. Redenzione,caduta,successo,risalita sono ingredienti che piacciono al grande pubblico,sempre alla ricerca di valori in cui credere ed esempi con cui potersi immedesimare. La storia è raccontata senza,però,approfondire tali tematiche e la pellicola risulta semplicemente piacevole ma per nulla memorabile.