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Borg McEnroe


Lo sport,la filosofia dietro le sue storie e le persone dietro ai personaggi che le compongono. Ingredienti che hanno riempito le sale cinematografiche raccontando trame avventurose,epiche e spesso indelebili. Mancava lo sport nobile nel mondo della celluloide e,prima degli attuali stoici dualismi,il miglior esempio di rivalità fu quello fra il burbero e arrogante americano McEnroe ed il glaciale pluri-campione svedese Borg.A cavallo degli anni '80 Borg sta per entrare nella leggenda rincorrendo il quinto Wimbledon consecutivo a soli 24 anni. Il principale ostacolo è rappresentato da un giovanissimo astro nascente del tennis mondiale,l'americano McEnroe,che sta precocemente scalando le classifiche mondiali ma non quelle di gradimento. L'americano è ribelle,arrogante e perennemente polemico con tutto e tutti tanto da essere odiato da gran parte del pubblico e della stampa. Le sue doti,però,sono assolutamente sotto gli occhi di tutti e Borg questo lo sa perfettamente. Il suo perfezionismo,la sua meticolosità e la sua precisione sembrano vacillare sotto il peso di questa enorme pressione e la finale con l'americano sembra essere un punto di svolta per la sua vita.Spesso lo sport al cinema narra storie di caduta ed ascesa repentina,con una redenzione finale in pieno stile hollywoodiano. Alcune volte invece narra vicende di contrasto fra due personaggi estremi e due persone apparentemente opposte,che alla fin fine però hanno molto più in comune di quanto si potesse intuire. Esattamente come nel bellissimo Rush (il dualismo estremo fra i due piloti Hunt e Lauda) qui troviamo due facce della stessa medaglia,due personalità forti esteriormente ma che hanno costruito loro stessi da debolezze interne,alimentando a vicenda la loro sete di vittoria. Meno epico di molti altri film sportivi ma molto intimo e personale,un piccolo bel progetto.