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The Bikeriders


Il progetto segue le orme (letteralmente..) dei Vandals di Chicago,un gruppo di amici appassionati di motociclette,che decide di fondare un club privato ed esclusivo.Siamo negli anni '60 e a Chicago,come nel resto degli States,irrompe la mania per le due ruote che investe anche un gruppo di ragazzi ribelli e casinisti che usavano ritrovarsi ogni fine settimana per passare ore ed ore in sella alle loro moto,a bere fiumi di birra e a fare gare. Decidono così di ufficializzare la cosa creando dal nulla il primo club motociclistico degli States,un team di girovaghi con in comune,appunto,una passione sfrenata ed ossessiva per le moto. Di lì a poco,però,il club inizierà a prendere una via diversa dal semplice svago,diventando violento,vendicativo e fuorilegge e malvisto dagli stessi cittadini. Le rivalità con gli altri club sparsi nel paese,l'adesione sempre più massiccia di nuove leve poco avvezze alle regole e la violenza sempre più dilagante segneranno un'epoca creando il mito del motociclista rinnegato,strafottente e libero reso celebre dal film Easy Rider.Ecco,partendo proprio da qui si può dare un giudizio più articolato al film: innanzitutto il taglio documentaristico alla pellicola (le avventure del club vengono seguite e raccontate,anche agli spettatori,da un giornalista) toglie il tono action rendendolo più adeso al dramma ed alla verità,quasi come un dietro le quinte del leggendario cult anni '60,e poi a fare la differenza in positivo c'è l'ottima performance dei protagonisti,su tutti un ottima Jodie Comer.