Tracce di vita

Solo per questo apprezzi la vita di mare, non per guardare lontano ma per guardare da lontano


La nave correva veloce sulle onde lunghe, come un rapido gabbiano si stagliavano le vele bianche. La frenesia di andare la dolcezza del tornare. La lunga distanza percorsa tra mare e cielo aveva ormai spostato nel ricordo la polvere della terra (la polvere rossa che ottunde lo spirito). Sulla tolda si affaccendavano i marinai, il loro sguardo si posava sugli attrezzi e ogni tanto vagava sull’orizzonte.All’imbrunire lasciammo la città verso l'inquieto mare notturno. Andavamo andavamo, per giorni e per giorni. Giorni di mare che rendono cara la terra. Montevideo con le lunghe strade dritte, i palazzi alti. Montevideo dall’altro lato dell’ampio mare. Correva la nave, sicura, più veloce di uno sparviero, di un falco, rapida correva e solcava le onde del mare. E così ritorno verso te. C’è tempo per pensare nelle lunghe traversate. Stavo sul ponte nella notte bruna e di lontano mi giungeva un canto, un canto stillava cadendo come gocce d’oro sull’acqua tremante. Come una pioggia d’oro la musica lontana, leggera come una nebbiolina nella placida notte. Le luci di Montevideo diventavano fioche e il vasto mare sembrava inghiottirci nel buio senza confini. Montevideo inclinava e spariva. O cuore resta freddo, tieni il timone. Tieni la barra e controlla la nave, o giungeranno tempeste e andrai all’impazzata. Nel buio tieni fisso lo sguardo, lo sai quello che è lontano ti affascina. Ma da vicino non è lo stesso, appaiono i difetti.Solo per questo apprezzi la vita di mare, non per guardare lontano ma per guardare da lontano.