Tracce di vita

legge 194


 Norme per la tutela sociale della maternità e sulla interruzione volontaria della gravidanza  - La donna può decidere di abortire entro i primi 90 giorni di gravidanza. Entro questo termine l'intervento comporta rischi minimi (dal punto di vista fisico).- Trascorso tale termine, l'interruzione della gravidanza è possibile solo se sussistono gravi motivi fisici o psichici, accertati dal medico con l'eventuale consulenza di altri specialisti.- Le donne di età inferiore ai diciotto anni, per poter effettuare l'interruzione volontaria della gravidanza, devono avere l'autorizzazione di entrambi i genitori o del giudice tutelare.- I medici hanno comunque la possibilità dell'obiezione di coscienza.  L'utilizzo della pillola in Italia, che si è più che raddoppiato negli ultimi 15 anni, ha sicuramente contribuito alla notevole riduzione del ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza. Dall'83 ad oggi il numero di aborti si è quasi dimezzato passando da ca. 234.000 interruzioni di gravidanza nel 1983 a ca. 138.000 interventi nel 1998. Questo significa che nel 1983 quasi 17 donne su 1000 in età feconda avevano interrotto volontariamente la gravidanza, mentre nel 1998 erano meno di 10. Tale riduzione è stata osservata però prevalentemente nella fascia di età media e medio-alta (sopra i 20 anni), mentre il ricorso all'aborto nelle adolescenti si è ridotto solo di poco.  Anche in Italia sempre meno donne italiane praticano l’aborto, ma il ricorso all’interruzione di gravidanza tra le donne straniere che vivono in Italia è molto elevato. È quanto risulta dall’ultima Relazione al parlamento del Ministro della Salute sulla attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza, che presenta i dati preliminari per l’anno 2003 ed i dati definitivi relativi all’anno 2002. Per quanto riguarda i dati preliminari, nel 2003 sono state notificati 132.795 interventi, con un decremento dell'1% rispetto al dato definitivo del 2002, e un decremento del 43,4% rispetto al 1982, l'anno che registrò il ricorso più elevato all'IVG.