MIKIC76

Post N° 121


 La contro finanziaria fa le tasse più belle
Una Controfinanziaria in cento punti. Sbilanciamoci, la campagna sostenuta da un cartello di 50 associazioni della società civile, chiude la sua sesta edizione. Dalla tre giorni di Torino, come ogni anno, è venuto fuori un documento (scarica qui il pdf) che smonta punto per punto le politiche economiche del governo. E soprattutto, fa delle proposte. Cento, per la precisione. Cento idee praticabili per costruire una legge Finanziaria che sia all’insegna del bene comune e non nell’interesse dei soliti noti. «Con il governo Berlusconi – spiega Giulio Marcon, portavoce della campagna – si afferma l'anacronistica politica economica che colpisce la sanità, l'istruzione, le politiche sociali, l'ambiente e i servizi offerti dagli enti locali; il tutto condito con la motivazione demagogica dei tagli alla spesa pubblica. Con le nostre cento proposte – prosegue Marcon – rilanciamo un modello di sviluppo fondato sull'equità sociale, sulla sostenibilità ambientale, la pace e la solidarietà internazionale».La ricetta della Controfinanziaria di Sbilanciamoci vuole andare oltre la demagogia della «pressione fiscale», cattiva sempre e comunque: pagare le tasse non può essere una condanna, per questo serve «una rimodulazione culturale» che faccia tornare ad essere (e a percepire) il fisco «uno strumento di redistribuzione, equità e giustizia». Per questo da Sbilanciamoci parte la campagna per un Tax Justice Day, una giornata di mobilitazione popolare in tutta Italia per chiedere giustizia e legalità fiscale.Ad esempio, si legge tra le cento proposte della Controfinanziaria, si potrebbe cominciare con la tassazione delle rendite finanziare al 23%: con le entrate che questa imposta genererebbe, calcolano da Sbilanciamoci, lo Stato potrebbe recuperare risorse per sostenere il Fondo per la non autosufficienza – che è stato cancellato e grava sui bilanci di centinaia di migliaia di famiglie – per costruire tremila asili nido, ma anche per mettere sul tavolo politiche abitative serie, che servirebbero quantomeno a tamponare l’emergenza casa che nelle grandi città è da tempo focolaio di proteste e di drammi familiari. Una Finanziaria per il bene comune potrebbe istituire anche una carbon tax sulle emissioni inquinanti, utile a rilanciare la mobilità sostenibile e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Senza parlare di quanto si potrebbe recuperare dalla riduzione delle spese militari: basterebbe senza dubbio a salvare la cooperazione allo sviluppo italiana, a difendere il nostro ruolo nelle organizzazioni internazionali e a sostenere la ricerca e l’innovazione.fonte: unità.it