Cerco casa

Il grande giorno


Alla fine è arrivato. Dopo mesi di preparazione, dalla metà di giugno, eccomi qui, davanti allo studio del notaio, pronta per partecipare a questa incredibile asta immobiliare. Davanti al portone, il custode mi comunica che il luogo deputato è il cinema Arcobaleno, perché siamo talmente tanti da non poter essere accolti negli uffici. Cominciamo bene... Prendiamo posto, dunque, al cinema. Il notaio e il suo assistente sul palco. Siamo in 171. L'asta è in due lotti. Il notaio e il suo assistente fanno l'appello, e 'verbalizzano' i nomi dei presenti. Il primo lotto consiste di due locali contigui in casa di ringhiera in Corso Garibaldi, base d'asta 68mila euro. I locali sono al rustico. La prima voce si alza nella penombra: "Centosessanta." Ah, però! Vanno al rialzo, come nei film, si riesce a intuire un po' il carattere dei partecipanti, l'estrazione sociale, quanto ci tengono, di quanta liquidità dispongono. Faccio il tifo per la signora elegante che rilancia glaciale, ad asta avanzata, "Duecentocinquanta... duecentoottanta..." Quando le offerte superano il duecentonavantacinque si alza, paonazza (per il gran caldo che fa qui dentro, anche), e imperturbabile se ne va. Se lo aggiudica una società immobiliare a trecentoventunomila euro. Una cifra pazzesca. Comincia la rincorsa al lotto B, il 'mio'. Base d'asta 28mila euro, monolocale di 27 mq commerciali in casa di ringhiera in via Ippodromo, zona periferica ma abitata 'bene'. Il monolocale è chiuso da un lucchetto, potrebbe essere totalmente da ristrutturare, chi se lo aggiudica dovrà attendere, per aprirlo, l'intervento dell'ufficiale giudiziario, che potrebbe comparire magari dopo 6 mesi, non si sa. Comincia una ragazza, dice: "Trentacinquemila." poi altre voci "Quarantamila." "Quarantaquattro" "Quarantasei" "Cinquantamila" Io provo a offrire sessantamila eruo. Sale ancora. Offerte da settanta, settantaquattro, settantasei... ottantuno. Riprovo: "Ottantatremila." Sale ancora. Si infilano le immobiliari: "Novantacinque." "Centomila." La signorina d'inizio asta offre centoduemila euro. L'immobiliare ne offre centocinque. Be', a questa cifra, più ventimila di ristrutturazione, diciamo che facciamo prima a comprarcelo sul mercato, eh signorina? Che se lo tengano, questi puzzoni. E che vadano in perdita, in quest'affare, con tutti i nostri migliori auguri per un fallimento societario.