Mobbing.

Mobbing. Una lenta discesa all'Inferno (3).


 Considerazioni.“Nel contesto di un piano di ristrutturazione”Pensavo, avevo letto o sentito che nelle piccole realtà lavorative un motivo del genere potesse giustificare un licenziamento per quelle aziende in condizioni di difficoltà oggettive o in pieno rischio di sopravvivenza economica. Pensavo o forse speravo che un contratto a tempo indeterminato, al di là delle dimensioni di un'azienda, fosse una garanzia nei confronti dell'azienda stessa ma sopratutto nei confronti del singolo lavoratore. Pensavo che il diritto al lavoro presente nella costituzione, avesse una valenza maggiore all'interno di una formula contrattuale come la mia. La mia, ormai, ex azienda, dal momento che mi fu ridato l'incarico di Coordinatore ha più che tripplicato le vendite. Le strattegie commerciali mirate, attuate dal call center da me diretto hanno fatto si che gli appuntamenti per i venditori raddoppiassero.Con lo stesso numero di operatori siamo riusciti ad assicurare i 2/3 appuntamenti/giorno ad una forza vendita che nel fratempo si è raddoppiata.Il fatturato aziendale, dopo 8 mesi, grazie al contributo del call center da me diretto è più che radoppiato. “La Direzione aziendale ha deciso di sopprimere in via definitiva il ruolo di supporto alla clientela pre e post vendita da lei attualmente ricoperto”. Fin dal gennaio 2007 ho ricoperto la mansione di coordinatore del call center, sino all'ottobre 2007. Una parentesi di quasi un anno il periodo in cui si cercava in tutti i modi di portarmi al licenziamento “volontario”, con minacce, vessazioni di ogni tipo, rimproveri quotidiani anche per piccolezze, carico di lavoro insoportabile, cambi improvisi di orari e con varie mansioni che cambiavano mese per mese, trainer (formazione sul campo), operatore telefonico, assistenza ai clienti, risponditore telefonico e back office. Dal settembre 2008 forse rassegnati dalla mia tenacia e volontà nel resistere, mi riassegnarono il coordinamento del call center, ruolo svolto per altri 7 mesi fino al 20 aprile 2009 giorno del licenziamento. Direi che non mi limitavo certo al semplice supporto alla clientela vi sto che tale mansione in tutto questo tempo non ricopriva che un decimo del tempo totale delle mie giornate lavorative.Era una mansione che svolgevo saltuariamente e nel tempo perso. Le mail, raccolte e stampate ed in mio possesso, degli ultimi 4 mesi spiegano chiaramente quale fosse il mio ruolo. Basta leggere tutte quelle mail ricevute con le varie richieste di miglioramento delle perfomance del call center, i report giornalieri della produzione e le vare direttive sulle strategie commerciali da adottare, oltre ai report di presenze e permessi degli operatori stessi.Se si dovesse dimostrare che quella citata nella lettera di licenziamento non fosse la mia mansione? Avrebbe senso licenziarmi per una mansione che non svolgevo se non in piccola parte? “La direzione ha naturalmente valutato la possibilità di utilizzare la professionalità da lei acquisita adibendola ad altre mansioni equivalenti ma, purtroppo, all'interno dell'organigramma aziendale non sono state individuate altre posizioni di lavoro nelle quali lei possa essere utilmente impiegato”.All'interno dell'azienda ho praticamente svolto ogni mansione, non sarebbe stato difficile assegnarmi ad un'altra qualsiasi mansione che già avevo svolto e conoscevo. E se dovesse assumere una nuova figura che ricoprisse il mio stesso mio incarico?