Mila Spicola il blog

Bossi e la scuola, Bossi e l'inno.


Verrebbe voglia di non dir nulla. E, se ne fossi capace, andarlo a stanare direttamente in Padania, sputargli in faccia e tornarmene dritta a Palermo. Ma non ne sono capace, certo non per mancanza di coraggio, ma perchè verrei subito giudicata per il gesto "maleducato" piuttosto che per il motivo. E allora suggeritemi voi il gesto o la risposta.Al ministro Bossi: nonostante la sua personalissima opinione di ex-somaro, padre di un figlio somaro, le posso assicurare che la scuola ha un grande, grandissimo valore perchè unisce, perchè crea direzioni comuni, perchè indica strade che tutti possono seguire, a nord come a sud, come a est, o all'ovest. E più si mescolano strade, viandanti e percorsi e più il cammino si fa ricco. Come per quello di Santiago, dove la ricchezza non è la meta, ma il percorso medesimo; un percorso lungo il quale incontri e ti assimili con tutti e con tutto. Lei parla di Padania e si lancia contro l'Inno d'Italia, contro i professori, del sud o del nord, ormai poco importa, ormai è come sparare sulla croce rossa. Io parlo d'Europa, che sembra quasi fuori moda in questo turbine di gestacci e provincialismo che è diventato il mio Paese. Non le permetto però di offendere nè l'uno nè gli altri. Non glielo lo permetto. Anzi piuttosto la denuncerei per oltraggio a pubblico ufficiale e alla bandiera. Perchè, non so se lo sa, ma un professore, nell'esercizio delle sue funzioni, è un pubblico ufficiale.