Creato da mila.spicola il 05/03/2008
se ognuno fa qualcosa..

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Chi Sono

mila.spicola@tiscali.it

- componente della commissione statuto del PARTITO DEMOCRATICO in Siclia, eletta nella corrente di Enrico Letta

 - fondatrice e presidente dell'associazione nazionale DONNE INVISIBILI - laureata in architettura esercito la professione libera a Roma e a Palermo - dottore di ricerca in storia dell'architettura e specialista in restauro dei monumenti, collaboro con le università di Palermo e di Roma
- autrice e conduttrice di "spicolature", pillola editoriale che va in onda su radio24-ilsole24ore, tutti i giovedì alle 8.00 e alle 21.00
- da settembre insegno nella scuola media padre puglisi a brancaccio, palermo e alla scuola media falcone, palermo. i nomi non sono stati scelti per caso...
- per le lezioni 2008 ho deciso di impegnarmi per la campagna elettorale di anna finocchiaro in sicilia, fondando con rosalba bellomare un "comitato elettorale spontaneo per anna finocchiaro".
- alle amministrative di giugno sono CANDIDATA AL CONSIGLIO PROVINCIALE DI PALERMO, AL COLLEGIO 5
 

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SCUOLE DEL SUD

Post n°23 pubblicato il 25 Agosto 2008 da mila.spicola

è da ieri che penso di scrivere qualcosa contro le dichiarazioni di maria stella gelmini a proposito degli insegnanti del sud.
c'è mi ha rotto il cazzo la parola sud, così come me l'ha rotto la parola nord. detto fuori tra i denti. perchè da quando insegno brancaccio, perchè io cara stella è lì che insegno, dopo essere fuggita da un anno di tribolazione con dei petualnti ragazzini di prati a roma, dicevo, da quando insegno a brancaccio, mi da nausea ogni tipo di retorica, perchè ne sono sommersa e mi trasuda da ogni poro.
non lo so se anche noi insegnanti di scuoe da gomorra siamo compresi nella sua attenta analisi, caro ministro gelmini, non lo so. a volte mi è capitato di mandar maledizioni contro qualche collega che definire deficiente era un complimento. ma mi è successo a roma come a palermo. accade sa? come accade che altri deficienti occupino uno scranno in parlamento e vorrei prevedesse anche per loro dei seminari intensivi.
essere in una classe è difficile, ragazzi, cavolo se lo è. non voglio neanche raccontarvi quanto lo sia dove sono io. mi limito ai miei ricordi della "normalità" romana. significa remare contro. contro la superficialità di genitori assenti o presenti in modo sbagliato. significa ricominciare da zero con le regole dell'educazione e del rispetto perchè oggi abbiamo trasformato i nostri figli in piccoli tiranni. significa dovere avere cura di 27 , anche 33 ragazzi per classe e spesso ne hai di diverse classi.
significa ricordare l'ovvietà che i ragazzi di oggi sono altri e che dichiara le cose che ha dichiarato la maria stella dimostra ancora una volta di non saperne nulla: nè di scuola, nè di ragazzi, nè di italia.

il fatto è che poi non riesco a prescindere dal ricordarmi dove sto. dai vetri rotti che spesso troviamo la mattina nelle classi. non iresco a prescindere dalle sedie lanciate, dai coltelli che girano, dai nervi tesi del collo che ti fanno male quando ti costringi a sorridere e invece vorresti scappare via perchè spesso è così dura ma così dura che non hai risposte. scappare non per paura, che quella l'hai sconfitta, ma perchè non trovi più una cavolo di risposta nemmeno a scrostare il fondo del barile.

ok..ok..tu non pensavi a me cara maria stella, ma le scuole del sud spesso sono così e tu devi saperlo prima di parlare. devi saperlo delle minacce, delle ruote segate, dei motorini rubati. delle porte divelte, dei topi morti trovati sopra le cattedre.
forse parleresti di meno.

anche io non vogLio più parlare con gente come te, vorrei sono fare il mio lavoro in pace.
Vorrei pensare solo e soltanto a una cosa meravigliosa: che il vero motore della mia vita sono quei bambini, questi straordinari bambini di Palermo. nei ragazzini di questi quartieri c’è un’intelligenza straordinaria. Bambini che lavorano, che portano fardelli di responsabilità enormi e che si muovono in ambienti, anche familiari, difficilissimi. A volte penso che dovremmo mandare i ragazzini di milano o di Roma, abituati a certi agi, a fare un corso di una settimana da questi bambini. Ma anche lei. perchè non vede di farsi un'oretta di supplenza alla scuola media padre pino puglisi del quartiere brancaccio di palermo.
così si renderà conto che l'unico corso che ci dovete regalare, se le cose rimangono così, è quello di sopravvivenza.

 
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