diario di viaggio

L'inferno è dovunque


Il templare rivolse uno sguardo interrogativo al poeta.«Sono questi i colori dell'inferno?»Era una domanda rispettosa, nonostante il suo paradossale tenore. Il poeta scosse il capo.«L'inferno è incolore», disse. «Non ha luce.»«E come si riconoscono le anime?»«Sono loro che si fanno riconoscere, richiamando l'attenzione di chi passa con i loro singhiozzi nel vento freddo dei gironi... Si parla tanto del fuoco dell'inferno, ma io non ci ho trovato che gelo.»«Ci tornerai?»«Tutti ci tornano, se ci sono stati una volta... E se non ci torni, è l'inferno che viene da te. L'inferno non è un luogo, non è una galera qualsiasi, dalla quale si possa evadere dopo esservi entrati... E' dovunque»