diario di viaggio

Il Cavaliere e la Fata


«Non c’è mica soltanto la guerra per dimostrare il proprio coraggio», disse la ragazza. «No, certo, non c’è soltanto la guerra. Ma la guerra… la preferisco. Ecco tutto.» «Perché? È così divertente?» «È chiara. Ognuno sa che deve fare, qual è il suo nemico, qual è l’amico... È chiara. Ed è anche divertente, visto che me lo chiedi. Sì, è molto più divertente di tanti giochi cortigiani ispirati dalla noia.» «L’hai mai incontrata la morte?» «Spesso.» «E l’amor… te?», rise la ragazza. «Non capisco. Perché scandisci così?» «Perché anch’io voglio essere chiara. Basta una semplice vocale al posto giusto per rovesciare il senso di una parola. Amorale è il contrario di morale. L’amorte dev’essere il contrario della morte.» «Non ti seguo. Non ti capisco.» «Ti sto parlando d’amore… È meglio che di morte.» «Avevi detto amorte, ora dici amore… hai eliminato te.» «Non mi elimino mai, quando si tratta d’amore.»