MILK

Le librerie gay stanno morendo


 "Gay d'Italia tornate alla lettura. Le librerie omosessuali stanno chiudendo” è  l'appello lanciato dai titolari della Babele di Roma, la storica libreria gay della capitale che ha annunciato la chiusura dopo 15 anni di attività. Un addio sofferto, che segue di pochi mesi quello, dopo vent'anni, di un'altra libreria omosessuale, l'omonima Babele di Milano. I motivi? Internet, lo sbarco dei libri gay nella grande distribuzione. La Babele di Milano era stata la prima libreria gay ad aprire in Italia. "Era il 1987, all'estero le librerie gay esistevano da anni - racconta Giovanni Dall'Orto, uno dei fondatori - ma crearne una in Italia era un vero azzardo. Invece andò bene, e fu una rivelazione". Un luogo dove nessuno li additava e dove potevano parlare di loro stessi. Ugualmente la Babele romana divenne un punto di riferimento per migliaia di giovani. "Ci venivano ventenni sbattuti fuori di casa perché gay”, racconta Lorenzo.Una libreria gay non trova più il suo ruolo nella società. I libri gay sono approdati oltre il ghetto e si vendono anche nella grande distribuzione. È un fatto positivo, ma sono molto pochi rispetto alla scelta e all'attenzione che può dare un luogo dedicato. Inoltre, internet ha sostituito il ruolo sociale che noi abbiamo sempre avuto: se cerchi amici, se cerchi serate a tema, se vuoi trovare un libro o scaricarti un dvd lo puoi fare da lì. Un punto di vista condiviso da Cecchi Paone: "In Italia siamo ancora molto indietro e i gay italiani rimangono troppo spesso confinati nelle discoteche quando invece servirebbe dibattito, cinema, teatri, luoghi di discussione. Forse oggi essere gay è più facile, ma avere coscienza di sé e dei diritti per cui lottare richiede studio, consapevolezza del passato, impegno e militanza nel presente".