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Una storia lunga 80 anni


La leggendaria statuetta ne ha fatta tanta di strada da quella famosa estate del 1928, quando la neonata “Academy of Motion Pictures Arts and Sciences” pagò 500 dollari l’artista George Stanley per modellare una statuetta in argilla, placcata in bronzo, e per produrne 12 copie, in oro 24 carati, per l’annuale cena di premiazione degli “Awards of merit”.Alta 30 centimetri e pesante 4 chili, la statuetta più ambita del cinema è nata proprio da uno schizzo di Cedric Gibbons e dall’arte scultorea di Stanley. Realizzata in semplice peltro, venne poi ricoperta di rame e nichel, placcata in oro 24 carati e infine trattata con antiossidante (molti divi vivono davanti all’Oceano e la salsedine, si sa, attacca la doratura).Il disegno originale era stato abbozzato nell’estate del 1926 da un annoiato presidente di comitato durante uno dei primi meeting dell’Academy. Dato che si parlava di una statuetta che avrebbe dovuto avere un’immagine corporea forte e possente, Gibbons disegnò un cavaliere nudo che immergeva la sua spada da crociato nella bobina della pellicola di un film, le cui cinque fessure dovevano rappresentare i cinque originali rami dell’Academy: produttori, registi, attori, scrittori, tecnici. Gibbons fece disegnare la base al suo assistente, e poi consegnò la manifattura della statuetta a Stanley.Ci volle qualche anno (1931) prima che Margaret Herrick, la segretaria di un direttore dell’Academy Awards, esclamasse “Assomiglia a mio zio Oscar!” e che quindi la statuetta venisse battezzata.Questo soprannome non venne usato ufficialmente dall’Academy se non dopo il 1939, ma già dal 1934 molti personaggi di Hollywood avevano cominciato a chiamare la statuetta “Oscar” durante i loro discorsi.La prima cerimonia degli Oscar ebbe luogo alla Blossom Room dell’Hollywood Roosevelt Hotel. Gli spettatori furono 250 e il costo del biglietto era di 10 dollari.Oggi quel biglietto non esiste più perché gli attori presenti alla manifestazione sono invitati gratuitamente. Il ricavo della serata va direttamente all’Academy, titolare anche dei diritti televisivi dell'evento.Naturalmente non è soltanto la “casa madre” a trarre profitti dalla manifestazione. A parte la fama, il successo e la gratificazione professionale, gli Academy Awards apportano chiaramente denaro. L’”Entertainment Data Inc.” di Beverly Hills, uno dei maggiori box-office data banks mondiali, afferma che un vincitore come Miglior Film arriva a guadagnare più di 30 milioni di dollari al box-office dopo la vittoria.