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Post n°29 pubblicato il 12 Gennaio 2009 da alessandrini_mario
Articolo tratto dal sito www.vladimirluxuria.it
Alla prima del film, proprio a Castro lo scorso ottobre, 30 anni dopo la sua morte, il regista Gus Van Sant, ha definito Milk un eroe da cui prendere esempio. Certo, un eroe è sempre una persona che combatte per ciò in cui crede, senza cedere a ricatti e compromessi come accade nel desolante panorama politico italiano anche in merito alle unioni civili. Milk forse non avrebbe potuto prevedere che nel suo Stato nel giugno scorso venissero approvati i matrimoni anche per persone dello stesso sesso e che adesso è in corso una dura battaglia legale per rigettare come violazione alla libertà il referendum del 4 novembre che ha modificato la costituzione definendo il matrimonio possibile solo tra un uomo e una donna. I gruppi cristiano conservatori vorrebbero adesso far annullare 18.000 matrimoni gay celebrati tra giugno e novembre mentre il movimento gay intenderà fare ricorso al tribunale per rovesciare l’esito del 52,1% della Proposition 8 votata per referendum. Il tema dei nostri diritti è una grande battaglia per la libertà, iniziata solo negli anni ’70 grazie a pionieri come Milk, senza il quale oggi non ci sarebbe neanche il dibattito su “matrimoni si matrimoni no” nello stato della California. Il 27 novembre 1978, Dan White, un ex consigliere omofobo arrabbiatissimo per le battaglie vinte a favore della comunità lesbo-gay-trans, scaricò le sue frustrazioni politiche e le sue repressioni sessuali scaricando con una pistola un caricatore intero a bruciapelo al petto e in testa a Harvey Milk. Si possono uccidere gli uomini ma non le idee, le idee degli eroi morti per liberarci dalle oppressioni: l’oppressione mafiosa che ha assassinato Peppino Impastato, l’oppressione razzista per Luther King, quella omofoba per Milk. Un film che sarà uno schiaffo morale a tutti coloro che considerano marginali le nostre battaglie, a chi considera pagliacciate i Pride, a chi non ci considera capaci di provare sentimenti e unirci in coppie riconosciute dallo Stato. Grazie Milk! Vladimir Luxuria |
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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
IL PRIMO MINUTO DEL FILM
INTERPRETAZIONE DA OSCAR
IL GIURAMENTO DI MILK
CLIP IN ESCLUSIVA
IL TRAILER
SPOT RADIO
LE INTERVISTE
LE FOTO
I COMMENTI DELLA STAMPA
“Uno dei Migliori 10 film dell’anno” National Board of Review
“Magistralmente interpretato da Sean Penn" La Repubblica
"Saggio di bravura del grande Sean" L'Espresso
LA BIOGRAFIA
Harvey Bernard Milk (Woodmere, 22 maggio 1930 – San Francisco, 27 novembre 1978) è stato un politico statunitense, militante del movimento di liberazione omosessuale. Fu il primo consigliere comunale apertamente gay di San Francisco.
Emerse ben presto come un leader della comunità gay, fondando la "Castro Valley Association". Fu eletto supervisor (cioè consigliere comunale) nel 1977, risultando così il primo rappresentante eletto di una delle maggiori città degli Stati Uniti ad essere apertamente gay. In undici mesi da supervisor, si batté in difesa dei diritti dei gay. Harvey Milk venne assassinato il 27 novembre 1978 all'interno del Municipio, assieme al sindaco George Moscone, dall'ex consigliere comunale Dan White.
Un corteo spontaneo a lume di candela per la memoria di Milk e Moscone attirò migliaia di persone, decorato con bandiere arcobaleno. Milk, consapevole del rischio che correva, aveva registrato numerose audiocassette da ascoltare in tale evenienza. In una di queste registrazioni sono immortalate le sue famose parole:
"Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i gay nel Paese"