Creato da alessandrini_mario il 05/12/2008

MILK

il film sulla storia di Harvey Milk

 

Milk come Martin Luther King

Post n°51 pubblicato il 10 Febbraio 2009 da alessandrini_mario
 

La parabola di Milk non è dissimile da quella di personaggi storici come Martin Luther King, anzi: una vita sacrificata per i diritti umani e civili, per qualcosa in cui si crede, una battaglia combattuta attraverso un movimento d’opinione, una capacità di coinvolgimento di persone che senza questi leader avrebbero trovato l’oblio nella loro emarginazione o avrebbero cercato strade violente e sanguinose per ribellarsi alla loro condizione.
È importante che certe storie vengano diffuse a distanza di anni; compito e merito del Cinema è il saperle raccontare come in questo caso. 


Pasquale De Renzis

 
 
 

Il giusto equilibrio di MILK

Post n°50 pubblicato il 09 Febbraio 2009 da alessandrini_mario
 

Se c'è una tematica che per autori e produttori costituisce delle vere e proprie sabbie mobili, quella è (notoriamente) l'omosessualità: se la si affronta in modo troppo compiacente, si rischia di essere tacciati di buonismo; se la si affronta in modo poco compiacente, al contrario, si rischia di essere tacciati di omofobia. E in entrambi i casi, molto spesso, anche di astuta speculazione in nome dello show business.
C'è però una terza via percorribile, che è poi quella dei grandi autori e dei grandi produttori, ovvero quella di svincolare la tematica gay da qualsiasi "prurito di diversità" facendola passare del tutto in secondo piano rispetto al messaggio e alla metafora che essa incarna.
Ecco: Gus Van Sant, con Milk, è riuscito nella (tutt'altro che semplice) impresa di confezionare un film che per oltre due ore affronta la cosiddetta "questione omosessuale" - con scene talvolta anche piuttosto esplicite - lasciando però in bocca soltanto il sapore di un racconto umano e politico in parte figlio degli Anni '70 ma, molto più genericamente, del tutto vivo e attuale ancora oggi...
Così, dopo avervelo presentato alcune settimane fa, siamo finalmente riusciti a vedere in anteprima il film che, a detta di tutti (e non a torto), è uno tra i più seri pretendenti a fare incetta di statuette nell'imminente Notte degli Oscar.
L'intreccio segue l'evoluzione della carriera di Harvey Milk da "squattrinato" attivista gay a consigliere comunale di San Francisco - il primo a dichiarare apertamente le sue inclinazioni sessuali - fino al tragico epilogo del 27 novembre 1978 quando fu assassinato dal suo principale osteggiatore, l'ex consigliere comunale Dan White.
La prima cosa che colpisce, per chi è abituato a considerare San Francisco la storica capitale gay per eccellenza (quella, per intenderci, cantata dai Village People), è la ricostruzione del clima culturale e sociale che aleggiava lungo Castro Street prima che Milk la eleggesse a epicentro della propria propaganda. Un quartiere chiuso e represso, che si trasforma lentamente, e non senza fallimenti e incidenti di percorso, in una bomba a orologeria contro il pensiero piccolo-borghese da una parte e contro ogni  genere di discriminazione razziale dall'altra, animata dall'autentico spirito della democrazia e della rivoluzione.
A convincere in maniera ancora più marcata è però il cast, splendidamente corale e con interpretazioni di genuina spontaneità (anche in questo caso, se non si è grandi attori è piuttosto facile tenersi eccessivamente sopra o sotto le righe), da Sean Penn a Emile Hirsch - irriconoscibile, e autentica rivelazione del film - e da James Franco a Josh Brolin, più che mai sotto i riflettori anche per il concomitante W. di Oliver Stone.
È soprattutto grazie a loro se la militanza di Milk assume i contorni non di un "caso di cronaca" bensì di una "favola nera" le cui origini e le cui motivazioni (la lotta alla intolleranza e la difesa dei diritti umani) popolano ancora oggi, a 30 anni di distanza, le prime pagine dei giornali, e hanno trovato in Barack Obama una figura altrettanto destabilizzante per essere portate avanti.
Forse, volendo trovare il classico "pelo nell'uovo", si potrebbe riconoscere alla pellicola alcuni momenti di eccessiva puntigliosità nella ricerca filologica delle dinamiche politiche a discapito di quelle più strettamente emotive tra personaggi opposti (che poi costituiscono anche il reale fattore scatenante del tragico finale), ma si tratta di un peccato veniale corrispondente, forse, a una precisa scelta tecnica.

Tratto da http://www.madeinaction.tv/2009/01/-se-ce-una-tematica.php

 
 
 

I vostri commenti su MILK

Post n°48 pubblicato il 27 Gennaio 2009 da alessandrini_mario
 

Il film racconta una storia vera e la fa parlare, senza aggiungere fronzoli, senza esaltare: la forza e la bellezza (ma anche la sofferenza) di quelle persone e quegli avvenimenti non ne hanno bisogno! E' più attuale di quanto si pensi e spero che smuova un po' di coscienze. Ma il film è pregevole non solo per il soggetto trattato (e l'eleganza con cui lo fa): le interpretazioni sono tutte eccellenti (Sean Penn in particolare ha dato una prova magistrale di rara bravura), la regia è perfetta e la narrazione scorrevole, i dialoghi sono ricostruiti fedelmente dal punto di vista storico, la fotografia regala immagini (alternate tra l'altro a filmati reali) potenti...
Giuseppe Palladino

 

Ho visto il film domenica scorsa e devo dire che è stato un susseguirsi di emozioni a dir poco uniche! Ovviamente le lacrime non si sono fatte aspettare grazie ad uno straordinario Sean Penn che ha permesso ad Harvey Milk di rivivere e parlare di nuovo a noi, ragazzi che per ragioni di età, ancora non lo conoscevamo e non avevamo mai sentito parlare della sua vita e delle sue battaglie. Proprio in questi giorni in Svezia è stato annunciato che dal primo maggio 2009 sarà possibile sposarsi in chiesa secondo il rito luterano: è l'ultimo grande muro che separa gli LGBT dalla perfetta integrazione e parificazione sociale. Se Harvey Milk potesse essere qui e vedere dove ha portato e quali sono gi echi delle sue lontane battaglie per la Proposition 6 sarebbe orgoglioso di ciò che avviene. Ovviamente la strada è ancora lunga ma se oggi una realtà come quella svedese ha motivo di essere è anche, e soprattutto, merito suo. Grazie Harvey!
Mike_89

 

Del film ho visto solamente qualche spezzone qua e là ma devo ammettere che la capacità evocativa di Sean Penn in questo film è sorprendete! Ha saputo far rivivere una storia umana e politica di grande impegno e passione!!!
Federico Formato

 
 
 

Vinci i biglietti omaggio per MILK

Post n°47 pubblicato il 27 Gennaio 2009 da alessandrini_mario
 

BIGLIETTI ESAURITI!

Grazie a tutti per aver partecipato!

Sono disponibili 8 biglietti omaggio per la città di ROMA!

 

Invia una mail con un commento sul film all’indirizzo alessandrini_mario@libero.it e, se sarai tra i primi 8, potrai accedere  gratuitamente ad una delle sale convenzionate di Roma in cui il film è in programmazione.

 

Partecipa subito!

Se riceverai una mail di conferma potrai ritirare il biglietto.

 

N.B. : il biglietto è valido per una sola persona.

 
 
 

Le recensioni del pubblico

Post n°46 pubblicato il 27 Gennaio 2009 da alessandrini_mario
 

Umoristico, rivoluzionario, celebrativo. Con “Milk” Gus Van Sant abbandona il lirismo delle sue produzioni più indipendenti per tuffarsi senza remore nella meticolosa ricostruzione della vita di Harvey Milk, privilegiando una struttura narrativa lineare e raccontandoci con commosso realismo la storia del primo consigliere americano dichiaratamente omosessuale.

Interpreti in stato di grazia per il maestro Van Sant: uno Sean Penn da Oscar, eccentrico giullare di corte, il suo Harvey ammicca, si muove, parla alle folle, ma non è mai sopra le righe, ed un James Franco profondo, intimo, maturo nei panni del suo fedele compagno di vita.
Elisabetta Bartucca

 

Ottimo film, che ha saputo far rivivere una storia umana e politica di grande impegno e passione civile,grazie a una regia capace di coinvolgere e suscitare emozione, senza però mai indulgere alla retorica.

La narrazione scorre fluida, lucida, con l'uso sapiente di inserti documentari che rafforzano la presa realistica su vicende che hanno fondato e accompagnato la storia del movimento gay e, insieme ad esso, quella delle più importanti battaglie per il riconoscimento dei diritti delle minoranze nell'America degli anni Settanta.

Se il valore civile e artistico del film raggiunge livelli da Oscar, è anche per la straordinaria prova di recitazione di Sean Penn nel ruolo del protagonista, sostenuta dalla bravura di tutto il cast.

Film da non perdere, anche per trovare l'energia e il coraggio per far sentire sempre la propria voce nel nome della libertà e della giustizia, contro ogni forma di discriminazione.
Prof.                                                          

 

Bellissima prova di ottima regia questa ultima fatica di Gus Van Sant che riesce a catturare il pubblico con un taglio nuovo di cinematografia fatta da un giusto mix di flash-back, dialoghi taglienti ed ottima fotografia. Difficile non commuoversi alla fine o non avere almeno gli occhi lucidi. Questo film ti regala delle grandi emozioni e fa riflettere tutti. Da vedere assolutamente.
Andrea Daniele

 

Film stupendo, che credo e spero faccia storia. I personaggi sono tratteggiati benissimo, bravi James Franco ed Emile Hirsh ma soprattutto stupefacente Penn, un vero leader che trasmette personalità in ogni gesto: dalle orazioni alle effusioni omosessuali, dai pianti alla esaltazione. Gli auguro cento di questi Oscar...
Tenente Dan

 
 
 

IL PRIMO MINUTO DEL FILM

 

INTERPRETAZIONE DA OSCAR

 

IL GIURAMENTO DI MILK

 

CLIP IN ESCLUSIVA

 

IL TRAILER

 

SPOT RADIO

 

LE INTERVISTE

 

LE FOTO

Foto di alessandrini_mario: Milk

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Foto di alessandrini_mario: Milk 





 

I COMMENTI DELLA STAMPA

“Uno dei Migliori 10 film dell’anno”  National Board of Review

 

“Magistralmente interpretato da Sean Penn"  La Repubblica

 

"Saggio di bravura del grande Sean"  L'Espresso

 

LA BIOGRAFIA

Harvey Bernard Milk (Woodmere, 22 maggio 1930 – San Francisco, 27 novembre 1978) è stato un politico statunitense, militante del movimento di liberazione omosessuale. Fu il primo consigliere comunale apertamente gay di San Francisco. 

Emerse ben presto come un leader della comunità gay, fondando la "Castro Valley Association". Fu eletto supervisor (cioè consigliere comunale) nel 1977, risultando così il primo rappresentante eletto di una delle maggiori città degli Stati Uniti ad essere apertamente gay. In undici mesi da supervisor, si batté in difesa dei diritti dei gay. Harvey Milk venne assassinato il 27 novembre 1978 all'interno del Municipio, assieme al sindaco George Moscone, dall'ex consigliere comunale Dan White.

Un corteo spontaneo a lume di candela per la memoria di Milk e Moscone attirò migliaia di persone, decorato con bandiere arcobaleno. Milk, consapevole del rischio che correva, aveva registrato numerose audiocassette da ascoltare in tale evenienza. In una di queste registrazioni sono immortalate le sue famose parole:

"Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i gay nel Paese"

 

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