Torno subito

Post N° 799


Si dice che non capisci veramente l'importanza di ciò che hai fin quando non lo perdi.Si dice, anche, che non ti rendi conto di quanto è grande la mancanza di qualcosa, fin quando non lo trovi, questo qualcosa.Io ero profondamente consapevole di quanto mi mancasse, il lavoro di quest'uomo qui.Quindi, il mio cuore ha gioiosamente cominciato a fare capriole pazze quando, passando questa sera di fronte ad una libreria, ha visto annunciato il suo nuovo libro.Libro che, circa 7 minuti dopo, era nella mia borsa.Lo zio di mio padre, lo Zio, Jules Pennacchioni, portò alla licenza elementare i bambini di Guargualé e di Pila-Canale, i villaggi corsi della famiglia; a lui si devono generazioni di maestri, di postini, di gendarmes e di svariati funzionari pubblici della Francia coloniale o metropolitana...(forse anche alcuni banditi, ma di cui avrà fatto dei lettori). Pare che lo Zio facesse fare dettati e operazioni di aritmetica a chiunque e in qualunque circostanza; si dice che arrivasse a rapire i bambini che i genitori costringevano a marinare la scuola durante la raccolta delle castagne. Li andava a prendere nei boschi, li portava a casa propria e avvertiva il padre schiavista:"Ti restituirò il tuo ragazzino quando avrà preso la licenza elementare!".Se è una leggenda, mi piace. Non credo si possa immaginare diversamente il mestiere di insegnante. Tutto il male che si dice della scuola fa dimenticare il numero di bambini che ha salvato dalle tare, dai pregiudizi, dall'ottusità, dall'ignoranza, dalla stupidità, dalla cupidigia, dall'immobilità o dal fatalismo delle famiglie.Questo, è Pennac."Diario di scuola", pgg. 21-22Il vecchio maestro è finalmente di nuovo tra noi...