THE VOICE OF SOUL

THE FACE


The apparition of these faces in the crowd,petals on a wet black bough .   (Volti che appaiono tra la folla,petali su un ramo umido e nero).    (E.Pound)Folla indistinta,anonima, che sbuca dalle viscere sotterranee di un metrò. Ma a mano a mano,che questa massa omogenea,grigia,emerge si accendono come luci le facce. Il viso appare. Il volto,si manifesta apparendo. L'anonimato, che è sinonimo di buio,si illumina, e ,il viso, è luce che si accende.Siamo soli. Una massa indifferente senza identità. Ognuno uguale all'altro,e, a nessuno.A volte,succede che in quella massa che ci sfila davanti  nella nostra piu' assoluta indifferenza,una faccia esca da quella anonima moltitudine e ,ci colpisca. Magari,non una bella faccia,ma un volto con qualcosa di diverso,che non sapremmo dire. Ed è allora che l'esistenza dell'altro,si manifesta,diventa reale,palpabile.Il volto,non è il nostro nome di battesimo,è qualcosa di unico,di essenziale,non è l'identità, ma rappresenta il tratto piu' profondo dell'essere umano.Un volto che incrocia la nostra strada e rimane anonimo,sarà per sempre "l'altro",non lo conosceremo mai,ma per un attimo "cattura" l'indifferenza del nostro sguardo,ci risveglia dal sonno dell'esistenza,strappandoci dalla opaca monotonia del quotidiano.Il volto parla con lo sguardo,con la sua apertura,e in modo particolare,con la profondità. Caratteristica,quest'ultima,impossibile da afferrare tutta e subito.Mi capita, a volte, di essere vittima di furori che pur non assumendo la forma di aggressioni verbali,rimanendo confinati alla dimensione di lotte nella mia interiorità,riescono tuttavia, a creare un'immagine odiosa di quella persona . Dialogando con me stessa,l'attacco,la giudico,la condanno,pur essendomi amica ,a giudizi feroci ed inappellabili,solo per il fatto di credere di essere stata oggetto di offesa.Ma è sufficiente che quella persona, compaia nuovamente nel mio campo visivo,perchè la forza del suo volto e del suo sguardo-che ne fanno un essere unico-faccia  sì  che l'offesa sparisca.Nella disarmante nudità dello sguardo, sta la ragione di essere un altro,qualcuno diverso da me,con l'assoluto diritto di essere così com'è. Forse, da questo, ha origine il fatto che sia difficile fare del male a chi ci guarda diritto negli occhi. Non sono necessarie parole,basta un silenzioso,dritto guardare negli occhi: LO SGUARDO DELL'ALTRO DISARMA IL MIO SGUARDO.Quando si arriva ad avere un volto? Quando ad averne chiaramente la percezione? Il viso non è solo il riflesso che lo specchio ci rimanda, è la nostra coscienza del sè. E' sul volto di ciascuno di noi che la vita lascia traccia delle esperienze-per ognuno diverse-sia che siano volute o "disegnate" dal destino. E' sul viso che poco a poco riconosciamo l'unico aspetto della nostra essenza piu' vera.In quanto "corpo","carne",l'uomo è destinato alla caducità,ma il volto lo eleva. Lo spirito,si manifesta attraverso il viso.Il volto,non è solo "carne" : è l'anima che brilla in esso.(Splendore)Liberamente tratto da "I volti dell'amore" N. Fusini