THE VOICE OF SOUL

PAST


Ripercorro quel cammino a ritroso che ricerca dell’antica visione diviene. Faccio di me scrigno, per custodire, proteggere dall’oblio un tempo perfetto, dove tutto era immagine pura e nitida. Abbandono la fedele memoria, che sol di fatti si nutre, per  cedere il passo all’interiorità, che di sensazioni, vibrazioni, vive.Mi facevo rapire da infinitesimali schegge di dolcezza, quando, dopo aver dato fondo a tutte le umane parole, tacevo e cercavo con ansiosi occhi, altri occhi, nei quali indugiare per vedermi riflessa. Finchè, presa da sorta di timidezza, abbassavo prima lo sguardo e poi, il capo. Assorta, andavo con il pensiero a tutto quello che si suole tacere.Quando mi risvegliavo dal sogno, un leggero rossore mi colorava le guance, un delicato sorriso increspava le mie labbra.Socchiudevo gli occhi, e rovesciavo all’indietro il capo.La certezza di essere fondamentali per qualcuno, diviene forza trainante che si trasforma in grandezza d’animo da espandere per tutto il cielo.Il cuore, si fa aquila maestosa che alta si libra.Un meraviglioso sfavillare che rende capaci di ogni impresa, senza mai arretrare. Complicità, significa essere fino in fondo me stessa.Ora, venti si alzano, soffiano impetuosi, sconvolgono assetti che credevo consolidati. Passato e futuro, come veloci nubi incalzate dal vento, si scontrano, si fondono, come in una folle danza: dervisci che su stessi ruotano, fino allo stordimento, entrando in un’altra dimensione.Passato e futuro, diventano uno il prolungamento dell’altro riversandosi in un presente che non trovo, e non vivo.  Sono grigia trama sull’ordito senza colore dell’immobilità del tempo.   (Splendore)