Creato da: ziomingus il 02/02/2004

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   Messaggio N° 20 30-06-2004 
 

Post N° 20

da tre mesi mi sono unito a una compagnia teatrale. perchè? .. non che sia un frequentatore assiduo di teatri... nè un attore... però un po' di arte, anzi Arte, mi piace sempre averla per le mani... e il passaggio da "consumatore" di Arte a "produttore" è sempre stimolante. Non che io produca Arte di già non fraintendetemi (il regista due settimane fa ci ha detto: "ragazzi, ve lo dico col cuore in mano, non ci avete capito un cazzo") ma almeno ci si prova.

La parte interessante di questa nuova attività è che applichiamo il famoso metodo Stanislawski (o come si scrive). In sostanza il metodo, anzi il Metodo, dice che non bisogna entrare nei personaggi ma essere quesi personaggi. Forse per questo il Metodo non è applicato nei film porno, dove tutti prima o poi "entrano" in qualche personaggio.

Ma che vuol dire "essere" un personaggio. Vuol dire che di quel personaggio dobbiamo comprendere le motivazioni principali all'azione e utilizzare la nostra esperienza, le nostre emozioni per essere quel personaggio.

Ad esempio, se un personaggio è arrabbiato con un altro, dobbiamo cercare di mettere in scena la NOSTRA arrabbiatura per motivazioni che possono anche esulare da quelle del personaggio ma da cui ne consegue un comportamento coerente con la scena.

Se poi uno non ha l'esperienza adatta a quel personaggio deve cercarla nelle persone che conosce, o negli altri membri del gruppo teatrale.

Pare che in Italia siano ben pochi quelli che utilizzano il Metodo, al cinema o in televisione (più a teatro), mentre in America lo usano tutti i più grandi (de niro, pacino, hoffman, newman ecc.).

Il bello e il brutto del Metodo è che un lavoro enorme e virtualmente infinito. Ogni nuova esperienza, ogni nuova persona che si conosce, può essere portatrice di emozioni e comportamenti nuovi che si possono sfruttare in scena. L'attore è un "ladro santo" che ruba dagli altri per creare personaggi veri.

In più, in un gruppo teatrale, bisogna avere la voglia di mettere in piazza i nostri difetti e il nostro egocentrismo, che c'è sempre, o come dice il nostro regista: sputtanarsi.

Invidia, gelosia, solitudine, pigrizia, egoismo, sono motivazioni che hanno la stragrande maggioranza dei personaggi di qualsiasi opera (a parte S. Francesco e pochi altri santi). Essere quei personaggi significa mostrare e sfruttare tutte queste debolezze.

A qualcuno usare il Metodo parrà una specie di seduta psicanalitica di gruppo. In parte è così, perchè come nell'analisi il Metodo ti rende consapevole di come sei. Ma invece di curarti, tenta di sfruttare queste debolezze. Non le elimina, ma forse te le fa vedere con più distacco. E può anche essere un divertimento scoprire quanto si è stronzi.

Qualcuno ha avuto esperienze del genere?











 
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