Storie di un giorno

St. Anger


Negli ultimi tempi, la socialità pacifica sembra aver subìto qualche duro colpo. Un italiano di colore ammazzato a sprangate per alcuni biscotti.Una donna stuprata e uccisa perché percorreva a piedi una strada buia.Un ragazzo ucciso in autostrada da un proiettile di Stato proveniente da quasi cinquanta metri (ma forse stava sull’autovettura sbagliata, s’è detto. Mah).Piccoli ricatti sessuali tra adolescenti, regolarmente armati di telefono cellulare.Botte impunite, in strada, ad omosessuali (evidentemente fanno paura – sospetto di sapere il perché).Tassisti che bloccano città – risse cruente per i parcheggi.E mille altre cose “normali”. Nel sacro nome dell’onore. E sempre colpa dell’indulto, ovviamente.Perché quando c’era lui… e quando c’era quell’altro…Ed ora che ci sono io, e ci sono gli altri, perché continuare a rompere le palle?Prima era vietato il bikini, poi il topless.Tra un po’ metteremo al bando il seno.E poi con una mano si firma la legge della Proibizione, con l’altra si abbassa il finestrino in tangenziale.Bene. Bravi. La rabbia può essere vitale. Ma deve avere un senso.Che non è impotenza a capire ed agire.Come oggi.Impietosamente.