Storie di un giorno

Profili


Da poco più di un anno giro per internet e relativi blog. Dopo aver superato le mie personali (e tutt'ora vive) titubanze, qualcosa ho fatto. Ho partecipato ad un blog collettivo, scritto e sviluppato corrispondenza, vissuto affetti ed amicizie (o entrambe le cose contemporaneamente).E sempre vivendo il tutto come sono abituato a vivere le relazioni interpersonali dirette - dicendo ciò che penso, essendo quel che sono, con tutti i miei "casini" mentali e personali che mi annodano le idee e i sentimenti, le sensazioni e le pulsioni.Ed è un processo che - nonostante tutto - continua, non mi fa recedere dalle mie abitudini, o dalle mie intenzioni che dir si voglia. Intendo: faccio o provo a fare le cose di un anno fa, semplificando le strade che mi hanno portato alle conoscenze che ho, alle relazioni umane che ho intessuto, nonostante le cattive abitudini di internet.Perché, effettivamente, per tutto il ragionamento precedente c'è un "però". Grosso come una casa. Ineludibile. Perciò stesso ancora più fastidioso da affrontare. L'anonimato, e i mille profili che l'anonimo si dà.Perché, dopotutto, tolte le persone che non si sottraggono al contatto (magari in maniera più sensata e prudente, ponderata della mia, il che è certamente un merito), per il resto è un andirivieni di anonimi e profili.Il tipo con tre profili - il primo per scrivere cazzate, il secondo per dedicare a suoi simili conturbanti riflessioni intorno al mondo, il terzo per salutare mamma e papà - che poi non ti porta da nessuna parte, perché sono schegge di una personalità che forse neanche è tale.Quello con il profilo da "acchiappo", che poi fa log out, log in, e tira fuori il blog sui figli. E poi la tipa che tresca ma non lo deve far sapere ad altri, perché poi alla seconda tresca, se fa confusione con i profili, manda a puttane tutto. E addio tresche.Vorrei avere intorno solo persone complete, magari imperfette, lunatiche, di "sigaretta e bicchiere" come me. E tirare l'acqua per far sparire il resto di un mondo inesistente. Pompato su, da un orgoglio nato nel sottoscala di un soprannome.