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Ventimila famiglie dipendono da una cordata economico-finanziaria che non ha nulla a che vedere con il settore del trasporto aereo, nel caso migliore. Nel caso peggiore, è in netto conflitto di interessi.
I sindacati sono preoccupati di non vedersi superati da sinistra o da destra, da sopra o da sotto.
Alla fine, di fatto, hanno scelto di non contare.
I viaggi si faranno con Alitalia, o con altre compagnie aeree, i piloti festeggiano ma piangono.
C’è il considerevole problema della partecipazione straniera nella nuova possibile gestione/proprietà della compagnia. Lufthansa, Air France, British Airways – tutte Società che hanno già realizzato acquisizioni in tutta Europa, in Paesi non certo meno evoluti del nostro, con standard contrattuali non da sfruttamento minorile.
Ma non va bene. Eh no, si perde la compagnia di bandiera, gli scali milanesi vanno tutelati. (Scali ai quali auguro il destino di Alitalia).
Vogliono quote degne, gli si promettono mezze porzioni. Di una torta che si divideranno statisti e patrioti quali Colaninno senior e Passera, per citare gli “industriali”.
I fondatori di Cai, onomatopeicamente, il guaito di un cane.
Mi raccomando – che non passi lo straniero. Falliamo in pace, cantando l’inno nazionale.
Inviato da: gianlucagian69
il 25/01/2010 alle 09:55
Inviato da: poison.dee
il 25/01/2010 alle 08:45
Inviato da: gianlucagian69
il 13/02/2009 alle 00:01
Inviato da: quotidiana_mente
il 12/02/2009 alle 23:57
Inviato da: gianlucagian69
il 08/02/2009 alle 23:31