sous le ciel de ...

COU COU


Pain au chocolat La clime (aria condizionata) si è spenta prima dell’alba quando il cielo ha deciso di svegliare i Bordelais con saette, tuoni e tanta acqua. A farmi alzare non sono i boati, i bagliori e lo scroscio minaccioso, a scuotermi dal torpore notturno è il profumo di croissants chauds (cornetti caldi) proveniente dal basso. In strada come un topo il pifferaio, seguo non a orecchio ma a naso la scia. Il bar è sombre (scuro) e si estende in lunghezza. In mezzo alla sala un tavolo da biliardo, ad un lato attaccate alla parete in legno, delle panche in pelle e dei tavolini in finta formica. A destra il bancone largo e pulito. Dietro, una vieille dame (vecchia) porge della birra. Davanti a lei, appollaiato come una corneille (cornacchia) su uno sgabello in metallo, un signore in nero, gioca con delle monetine. Accanto all’ingresso dietro ad un quotidiano aperto come un paravento, una dame (signora) distinta e curata, sul tavolino tondo un mazzo di chiavi e una tazzina di caffé, francese. In fondo, due uomini, si stringono la mano e alzano al cielo due calici. «Un thé et un croissant, s’il vous plaît» chiedo scalando il trabiccolo in acciaio. «Désolée Madame, j’ai plus de croissants, il me reste qu’une chocolatine (pain au chocolat)» (mi dispiace, non ho più cornetti, ma solo una brioche con il cioccolato) risponde mentre mi serve un té russo. In vacanza, siete mattutini o preferite indugiare a letto? E di solito come vi svegliate, naturalmente o avete bisogno della sveglia?