sous le ciel de ...

L'ÉTÉ PARISIEN


 Quando Pannonique rifiuta di pronunciare il proprio nome, chiudo il libro e gli occhi. Pannonique vive in un reality, la trasmissione si intitola Concentration. Come in 1984 di Orwell, una cinepresa spia e filma i sudditi e come in Brave New World di Huxley, il Soma seda il disordine pubblico, allo stesso modo i Kapo assomano con manganellate gli internati. «Secondo me dovrebbero dare qualche goccia di valium» mormora una voce alla mia destra «come quando volano gli animali». La giovane donna accanto a me, è disturbata dai singhiozzi del neonato nelle braccia dell’uomo per nulla imbarazzato seduto tre posti davanti. Nell’istante in cui l’apparecchio ha staccato le ruote da terra, l’infante ha iniziato a urlare, modulando nel corso della crociera, intensità e foga del pianto. Dal basso della cappelliera, attraverso il bocchettone vicino all’aria, giunge la consegna dell’assistente di volo per l’atterraggio. Appena liberata dalla cintura, infilo Amélie in borsa e tiro fuori il golfino. Il meteo fino ad un paio di giorni prima, annunciava una temperatura media di 22°C. Sulla pista, quando il portellone si apre, un’aria calda invade l’abitacolo e fuori 34°C accolgono i passeggeri disorientati e visibilmente infastiditi. Lo schermo in alto al nastro sul quale compaiono le prime valigie, mostra il concerto all’Olympia della nota cantante americana di origini abruzzesi e il lancio sul palco di vasetti di yogurt da parte dei fan delusi. Le telecamere hanno ripreso tutto. Mentre continua il défilé dei bagagli, torno a Acide sulfurique di Amélie Nothomb, e scorro gli ultimi righi aspettando l’affacciarsi del mio.Quanto spesso ricorrete ai farmaci?