sous le ciel de ...

BORDEAUX


Cassolette, 20 Place de la Victoire Bordeaux La città mi accoglie colorata e calda in un tardo pomeriggio di inizio agosto.È bella Bordeaux, mi canta e mi sorride. La luce del sud ovest conferisce contrasto alle tegole in ardesia dei tetti delle échoppe (case tipiche bordolesi dietro alla quale facciata si cela un giardino segreto, chiuso nel perimetro dell’abitazione) dandone un’immagine maestosa e delineata. Il sole, qui, una volta arrivato si impregna nei vicoli e abita strade e l’aria e il cielo sopra di me fino alle 22.Per questa ragione Bordeaux è magica.Sono curioso di leggere le tue impressioni scrive Alex. Bordeaux è mutata da quando l’ho lasciata, ma non è cambiata nella sostanza. Juppé le ha ravalée la façade (restaurata, rifatto il viso), l’ha dotata di mezzi e strumenti nuovi, moderni, all’avanguardia, l’UNESCO ne ha fatto un patrimonio dell’umanità, ma resta la città che amo immensamente, sui quali trottoir (marciapiedi) si è sempre costretti a fare lo slalom per evitare le cacche dei cani, ovunque e disseminate ad intervalli brevi.A Cours de l’Argonne è sorto un Casino, profondo, dotato e caro, come tutti i supermercati in città. Non c’era quando le assistenti abitavano all’ingresso di rue Clément, una delle tante vie che si gettano in uno dei corsi che portano alla Victoire. Seduta fuori di un, per me, ‘nuovo’ ristorante, le Cassolette, scruto una colonna che sorge in piena Place de la Victoire. È un obelisco mi dice il serveur (cameriere) e mi fa notare una gigantesca tartaruga accanto rivolta verso l’arco di rue Sainte Catherine. Quando l’hanno messo? domando. Nel 2005 risponde. Mi avvicino al ‘monumento’. Insieme alla scultura della grossa tartaruga, c’è quella di un tartarughino. La prima ha sul collo un omino seduto come se volesse cavalcarla e dai lati della testa della stessa e anche del figlioletto, fuoriescono dei grappoli prosperosi di uva.(continua)Avete un luogo del cuore? Come è cambiato?