sous le ciel de ...

LA LETTRE


 Esco presto, direzione Bureau de Poste. La mia factrice (postina) mi insegue da una settimana. Ieri l’ultimo avviso: «Présentez-vous au plus tard demain» (venga non più tardi di domani). L’ufficio postale è piccolo, due sportelli, alla parete di destra una bacheca espone libri di turismo, cartoline e riviste di giochi enigmistici. Al lato sinistro, la fotocopiatrice, accanto su un tavolino, un astuccio di stylos à bille, un raccoglitore con buste preaffrancate e dei calendari. In mezzo alla stanzetta, una fune separa le due file. Davanti a me, due impiegati: una vieille dame et un jeune monsieur. Mentre aspetto il mio turno, fuori gli ambulanti allestiscono le loro bancarelle con aria incerta e titubante. Il cielo grigio e pesante minaccia pioggia. Oggi su tutta L’île-de-France sono previsti acquazzoni. «La voilà, Madame !» mi dice la signora dietro al vetro, «Je l’ai trouvée – sorride – elle était cachée sous des factures» (l’ho trovata, era nascosta sotto alcune fatture) e fa scivolare nella fessura in basso una busta. È di color panna e al tatto ruvida. La infilo in borsa e vado fuori.Voi scrivete lettere ?