sous le ciel de ...

Da Un plan parfait, 2012 Ieri ho visto un film. Francese. Con l’attore degli Ch’ti (quello di Bienvenue chez les Ch'tis in italiano: "Giù al Nord"). E’ una storia divertente ma anche molto umana. E poi c’è il lieto fine e a me piacciono i film a lieto fine perché il cinema deve far sognare. A me. Oppure offrire un’alternativa alla realtà. Positiva. Per affrontarla meglio. Capirla meglio. Certo fanno riflettere anche le fini non liete, ma io ora ho bisogno dell’happy end. Ecco e chiudiamo la polemica. Mi piace l’incipit con l’espediente del racconto in terza persona operato da cinque commensali riuniti a cena. L’invitata ha il morale molto a terra ed è tanto incline al pianto per via di un matrimonio appena terminato. Si ritrova a trentasei anni sola e triste. Per farla uscire dallo sconforto ed esorcizzare il fiasco del matrimonio, le due coppie di amici ciascuna al secondo matrimonio, iniziano a narrare le vicende di Isabelle, rispettivamente sorella e figlia delle due signore, la quale per sfuggire ad una maledizione che colpisce le donne della famiglia e coronare il suo sogno, parte alla ventura e diviene protagonista di roccambolesche peripezie. Si intrecciano personalità, aspettative, usi e costumi, gastronomie e riti lontani. Alla fine vince l’amore, vero e disinteressato. Autentico il cui significato risiede nell’etimologia del lemma stesso: dal latino amare che sta per [camare], dalla radice indoeuropea [ka]: "desiderare (il bene per e dell’altro)" e dal latino [a-mors]: "senza morte". Qual è l’argomento di conversazione che più vi appassiona o che vi ha coinvolti di recente?