Foto di Robert Doisneau
Il 15 luglio scorso, il quotidiano italiano La Stampa pubblica la lettera di una studentessa di 14 anni scritta al Ministro dell’Istruzione Italiana, dopo essere stata esclusa per sorteggio (Riforma Gelmini) dal liceo scelto per il prossimo anno scolastico.
Caro ministro Gelmini,
mi chiamo Alice e ho 14 anni. Ho appena finito l’esame di terza media e pensavo di portare l’attestato alla scuola che avevo scelto per confermare la mia iscrizione al liceo classico. Invece, per colpa dei tagli della sua riforma, mi hanno detto che eravamo in troppi. Che era stata concessa una sola classe di 32 alunni e noi eravamo in 35. Tre di noi erano di troppo e bisognava fare un sorteggio per vedere chi rimaneva fuori.
Hanno estratto il primo numero: "Numero 27!". Il mio numero. Mi stavano dicendo che io non potevo frequentare il liceo classico. Ci sono rimasta così male. Il classico era la mia scelta, la mia ambizione, il mio sogno. Sono triste e arrabbiata. La mia famiglia e i miei insegnanti mi hanno sempre parlato di impegno, di diritti e doveri, di scelte consapevoli. Non mi hanno mai parlato di "sorteggi" e un po’ sono arrabbiata anche con loro.
E ho anche un po’ di paura per il futuro. Quando sarò grande e cercherò un lavoro, sorteggeranno ancora per vedere se c’è un posto per me? Quando sarò vecchia e malata e non ci saranno abbastanza posti negli ospedali, sorteggeranno per vedere se potrò essere curata? Cosa farò se, come ora, non sarò abbastanza fortunata?
Vuole rispondermi, ministro Gelmini? O anche per le lettere si fa un sorteggio per meritarsi una risposta?
Buone vacanze.
Alice
E Mariastella Gelmini, Ministro dell’Istruzione le risponde:
Cara Alice,
ho letto con attenzione la tua lettera. Una lettera che mi ha colpito.
Capisco il tuo disappunto e la delusione per quanto ti è accaduto. Ti invito però a non farti ingannare dalla propaganda messa in piedi ad arte contro il ministero: i cosiddetti "tagli", come li chiami tu, non c’entrano nulla.
Anche nei mitici Anni 80 e 90 era così.
Anche allora, quando aumentava la spesa pubblica senza che migliorasse la qualità dell’insegnamento, si agiva allo stesso modo. Se il numero delle domande era superiore all’offerta formativa, si procedeva per estrazione e si assegnavano gli studenti in soprannumero alla scuola corrispondente più vicina.
Anche oggi alcuni istituti che eccellono per la qualità della didattica ricevono molte richieste di iscrizioni e non è materialmente possibile soddisfarle tutte.
Dunque Alice, ribadisco: i "tagli" non c’entrano!
Tuttavia spero che, nella composizione dell’organico di fatto, sia possibile iscriverti all’istituto che hai scelto. Mi attiverò personalmente per verificare se questo tuo desiderio possa essere realizzato. Così come spero, anzi ne sono sicura, che le riforme che abbiamo approvato per l’istruzione superiore cambieranno il volto della scuola italiana. Più qualità della didattica, maggior legame col mondo del lavoro, più ore di scienze e di lingua straniera, rilancio dell’istruzione tecnica.
Questa è la scuola che sogno, la scuola che stiamo costruendo per le nuove generazioni.
Un caro saluto
Mariastella Gelmini
Più che a un tirage au sort (sorteggio), l’ammissione ad una scuola dovrebbe forse basarsi su altri criteri, primo fra tutti quello della meritocrazia.
Qual è il vostro ricordo della scuola?
Ricordo poco.. degli insegnamenti scolastici, molto del francese perché mi stava simpatico.
Ricordo di non avere mai studiato NULLA .. del lavoro che oggi faccio.
Mi son spiegata !?!
Fino alle medie tutto ok, poi il mio sogno era arrivare a frequentare l'Accademia di Brera invece i miei genitori mi hanno obbligata ad iscrivermi a ragioneria. Ho portato a termine gli studi con buoni risultati e tanta malavoglia.
Per questo lascio che i miei figli decidano da soli. Per fortuna né io né loro non ci siamo mai dovuti confrontare con una situazione simile ad Alice.
Se l'ammissione in una scuola è su sorteggio siamo a un punto veramente tragico anzi, un disastro totale!
Saluti Chiara21
Credo fosse un metodo migliore che non il sorteggio, quindi la Gelmini eviti di parlare di cose che assolutameente dimostra di non conoscere
Quello che mi ricordo io della scuola italiana è un disastro dopo l'altro. Ma questo sarà un'ecatombe anche per i nostri ragazzi.
Io resto sconcertato dalla risposta della nostra Ministra, la quale promette di intercedere per un DIRITTO di ogni cittadino...il diritto di formazione, studio e anche di sognare un futuro!
Caro Ministro impreparato, la causa che infrange il sogno e il futuro di questa volenterosa ragazza, è lei! Ma poichè lei non ci arriva, le suggerisco io la soluzione, in modo da non penalizzare neppure gli altri 2 esclusi: crei classi di 26 e non di 28. Ci saranno diverse sezioni: 2 alunni in ogni classe e forma una prima NUOVA di 26...certo, poi dovrà aumentare l'organico degli insegnanti...e forse le creerà difficoltà spiegare tutto questo alla Banda Bassotti di cui fa parte. Si VERGOGNI MINISTRO!!!
Pardon...ma è poù forte di me... Buon fine settimana francesca