Noblesse

Ma lettre


...Vi ho scritto... Ve ne ho parlato... Ora... Non so se sia corretto... Voi mi consigliate di accettare l'invito...  Venite con me. Ve ne scongiuro! Il giorno in cui vorrete. Se vorrete. Altrimenti, non vi andrò. Non giudicatemi, vi prego! Non fatelo, così come non avete chiesto, mentre mi ascoltavate piangere. Mi avete tenuta accanto, mi avete stretta tra le vostre braccia, e non vi siete espresso. Quel vostro silenzio è valso, per me, più di mille parole. Non immaginate quanto! Forse, ora, questa mia può sembrarvi ancora più inopportuna delle mie lacrime. Del mio abbracciarvi.  Del mio bacio. Forse voi state pensando, ora, che il mio sia un comportamento indegno. Indegno, a pochi giorni dal nostro matrimonio.  L'abito è pronto, sapete? Devo soltanto farlo allargare, un pochino... Sì... Il punto vita... Troppi beignets, forse... Ho saputo che una delle torte sarà un profiteroles!  Cosa ne pensate? Io, per quel che ho potuto, ho tentato di sapere... C'era chi vi dava come esecutore delle musiche! Splendido! Avete cambiato opinione? La scollatura scende dalle spalle. E' una specie di arco acuto, rovesciato. L'ho provato e provato... Sì. Il rubino spicca meravigliosamente. Su tutto, un velo ricamato a rose rosse e gialle. Ricadrà, libero, proprio fino alla vita. Lo solleverete, voi. Raccoglierò soltanto una parte, dei capelli. Non ho ancora deciso come... Metterò dei fiori freschi, tra le ciocche. Il velo è molto leggero, non dovrebbe schiacciarli. Indosserete, anche voi, qualcosa di rosso? Posso chiedervelo?  Ho notato – mi perdonerete! - i riflessi dorati dei vostri capelli. Sì... Credo che un nastro rosso, o cremisi, vi donerebbe molto.  Oppure un fiore appuntato al petto. Qualcosa di corrispondente. Se il rosso non dovesse aggradarvi, vi chiedo la grazia di farmelo sapere. La mia bisnonna s'adeguerà, e butteremo il suo velo. Ne sceglierò uno neutro, e porterò un colore scelto da voi. Me lo direte, signore di Beynaut? Posso confidare? Non avrò i guanti. Ve lo chiederei, ma... No, ho già anticipato sin troppo, di me... Perdonatemi! Ora... Tornando a noi... Verrete a trovare il mio amico? Avrete, certamente, avuto una lettera da sua madre... E' una carissima persona... Buona e gentile... Una vera madre... Vi andremo insieme, nevvero?  Posso confidare? Sono troppo esigente! Voi non lo conoscete – non credo, almeno! - ed io vi chiedo questo...  Bene... Come se io non ve l'avessi chiesto... Lasciamo tutto com'è... Non serve! Scriverò ad Anaïs – sua madre – e le spiegherò la situazione... Comprenderà... Non dubito. Scusatemi. Perdonatemi! Vi ho già indisposto sufficientemente, con le mie richieste! Spero che non ci siano stati risvolti negativi, nel vostro servizio! Avete evitato di presentarvi, per aiutare me! Ora, vi chiedo, ancora, di aiutarmi! Non ne ho il diritto. No. Lasciamo cadere la cosa... Si riprenderà, anche senza di me... Dovrà pur abituarsi, a non vedermi più! Meglio iniziare già da ora, no? Gérard, - ignorerete questa mia confidenza, spero! - amerei che noi due potessimo incontrarci, prima della prossima settimana. Al Palais Royal. Verreste? Non intendo contravvenire ad alcuna regola impostaci, no! Soltanto una passeggiata. Magari, tenendoci per mano. Potremmo portarci sin dove ci sono i cigni. Amo molto osservarli! Potreste parlarmi un po' di voi... Soltanto ciò che vorrete confidarmi. Diversamente, sarò io, a parlarvi di me. Mi ascolterete? Vedete... Dal condizionale sono passata al futuro... Confido. Confido nella vostra presenza. So, credo di sapere... So che vorreste conoscermi. E' reciproco, credetemi. Mi sono sempre adeguata a ciò che mi è stato chiesto... Ma ora... Sento nascere in me il desiderio di provare a capire chi sia, mio marito. In mezz'ora non si viene a sapere poi molto, ma... Almeno richiamare il suono della vostra voce... Perché non andiamo insieme a rendere visita al mio tenero amico, e, poi, sempre insieme, non andiamo al Palais Royal? Potreste, di grazia, anche fare sapere a quei vostri amici che si appostano poco lontano da me, per osservarmi come se io fossi una preda da catturare, che potrebbero, molto più semplicemente, avvicinarmi, e rivolgermi la parola? Che se io non li sapessi mandati da voi, potrei trovarli oltremodo indisponenti? Il giovane uomo dai lunghi capelli neri e dagli occhi blu, particolarmente! Il suo sguardo da uccello rapace? Rispondetemi, signore di Beynaut! Ve lo chiedo come una grazia... Ditemi ciò che pensate di dirmi... Su tutto... Sappiate che, se voi non doveste accettare alcuna mia proposta, non me ne risentirei...  Attenderò il nostro giorno, semplicemente, e scriverò, declinando l'invito, alla cara Anaïs. Abbiate cura di voi. Perdonate il mio essere eccessivamente loquace. Io amo parlare! Ditelo, di grazia, ai vostri amici! Sappiatelo! Ora interrompo questa mia valanga di parole, nella speranza di non avervi indisposto.  Dolcissimi sogni. Buona notte, mio sposo! Michelle