Noblesse

Je ne le suis plus


Eccomi, finalmente, rientrato. Non credevo... Non avrei mai saputo immaginare di desiderare tornare in questo luogo immondo... Eppure... Posso, almeno, sdraiarmi. Lunghe ore di inutile interrogatorio. Inutile, poiché, da me, non sapranno, né potranno, ricevere alcuna indicazione utile. Utile alle loro calunnie. Alle loro menzogne. Alla loro farsa. Non ho mentito. No. Non ho confermato, però. Non ho confermato le loro assurdità.  Io non so cosa sia stato capace di instillare, nei loro occhi, tanto odio... Meglio non indagare... Potrei essere costretto a scoprirlo... Sono abili, indubbiamente... Sanno come procedere. Le loro false prove sono state costruite magistralmente. Io non ho che me stesso, e la mia innocenza, per difendermi. Io non ho altro. Non credo che l'intervento della mia famiglia potrà mai servirmi.  Forse dovrei iniziare a rendermi familiare questo luogo. A trovarmi a casa. A non sperare di uscire.  Niente. Un addio a tutto ciò che è stato, ed un lungo silenzio. L'oblio e l'abbandono, e quel senso di totale impotenza che, lentamente, mi si sta insinuando. Nel cuore. Nell'anima. Forse doveva, semplicemente, essere così.  Una breve esperienza. L'incompatibilità.  L'eliminazione. Non potevo immaginarlo. Non avrei, mai, potuto saperlo... E la piccola Ondine... Tenta di aiutarmi... Ho anche creduto che fosse possibile... Che sarebbe stato possibile, se io ci avessi creduto... L'ho fatto. Ci ho creduto. Mi sono fidato. Dalle finestre entra solo buio. Forse è il momento di chiudere gli occhi e di smettere di pensare. Come sono stati cordiali! Mi hanno anche portato la cena! Non sono, esattamente, un buon commensale... Non stasera.  Sei assurdo, François! Commensale di te stesso! Giusto... Potrei inizare a parlarmi. A rispondermi. A discutere con me stesso. Potrei concentrarmi sui miei pensieri più profondi e dirmi di concordare. Con me stesso. Mentre, fuori da qui, le persone vivono. Bene, meno bene... Come possono...  Ma sono vive!  Io non lo sono più.