°
°
°
So di persone che non sono riuscite nemmeno a farlo. Che hanno abbassato gli occhi, che hanno evitato l’emozione, il mistero. Io invece ho centellinato ogni brivido, mi sono immerso dentro alle sue pupille, mi sono lasciato cullare. E mi viene da pensarti e sospirare, sorridere: non sarebbe giusto comprimere tutto in una parola. All’improvviso, con un tempismo perfetto, ci sei. Non so perché arrivi, so chi sei. Affondo, riemergo e sei disseminata ovunque. C’è profumo di vita. Ti inghiotto in uno sguardo e poi un altro e un altro ancora, non riesco a scappare. Le mie molecole impazzite cercano te, tutte le cellule sono proiettate fuori da me, verso di te. E’ come se il mio corpo non esistesse, nessun suono, nessuna voce. Mi attraversi il cervello e vibri nei miei pensieri. Io e te ridondiamo, è un viaggio in noi, ma io nel frattempo sento di non esserci più, eppure corri lungo fasci di fibre nervose e senza mappa mi raggiungi. Tempo, chimica, danza, attimi, sono qui ma anche altrove. Mi cammini dentro dolcemente e poi, come una gatta, senza motivo sfoderi le tue unghie e il dolore è fisico, nello stomaco. Rotoli tra i miei sospiri, mi ubriaco di bellezza, ho paura di cadere, ho voglia di sparire, mi confondo. Ormai è un vicolo cieco, cerco il modo per tenere nascosta la mia anima contaminata. Ma chissà quanto durerà. Domare l’istinto, eludere la passione non è prudente e io che mi conosco, queste ali non le tarpo. “due occhi come i suoi non li avevo visti mai, e poi le foglie e il vento”.
°
°
°