SENZA FINE

Strage di cristiani in India


Quando la soliderietà e l'amore per il prossimo non paga!
Incerto il numero delle vittime, che nella notte sarebbero salite ad almeno cinque, e nelle ore successive forse a quattordici o più. Per alcuni religiosi, rimasti in gran parte nelle zone a rischio, anche una giornata di pestaggi e umiliazioni. Due religiosi, un missionario verbita e un gesuita, sono stati presi dai fondamentalisti in un centro giovanile a Duburi, condotti nella foresta, denudati e picchiati, prima di riuscire a fuggire. Altri hanno dovuto trovare rifugio nei posti di polizia o in altri luoghi protetti. È stata anche confermata la violenza sessuale su una giovane suora cattolica della diocesi del Cuttack-Bhubaneswar che lavorava. La ragazza sarebbe stata violentata il 24 agosto da gruppi estremisti Hindutva prima che l'edificio fosse distrutto.Il Vaticano reagisce facendo appello «a tutti», «affinché, con senso di responsabilità, si ponga fine ad ogni sopraffazione e si ricostituisca un clima di dialogo e rispetto vicendevole». La nota ufficiale della Santa Sede «esprime solidarietà alle Chiese locali e alle Congregazioni religiose coinvolte» e «riprova queste azioni che ledono la dignità e la libertà delle persone e compromettono la pacifica convivenza civile». Parole rafforzate, nel pomeriggio, dal presidente del Pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso, card. Jean-Louis Touran che dichiara all'Osservatore romano: «I cattolici risponderanno alle violenze in atto in India.Lo faranno come sempre, con la carità, con la vicinanza ai più poveri, ai diseredati». «Tuttavia, di fronte ai tragici avvenimenti di queste ore - aggiunge - occorre che la comunità internazionale prema sul governo indiano al fine di fare rispettare le disposizioni contenute nella Costituzione indiana a tutela della libertà religiosa. Perché è chiaro che i cattolici rimarranno in India, resistendo a ogni violenza». Sul fatto che i cattolici resteranno in India a compiere la loro missione, non hanno dubbi neanche la nunziatura di New Delhi, né i vescovi dell'India o quelli di Orissa, nonostante il terrore di questi giorni vissuto in prima persona. Qualche prete chiede una tregua in nome di Madre Teresa di Calcutta, che oggi avrebbe compiuto 98 anni, e che gli induisti hanno sempre rispettato. La suora che l'ha sostituita alla guida delle Missionarie della Carità, suor Nirmala Joshi, invita a «perdonare e andare avanti».