SENZA FINE

Ancora violenza!


 Ieri  è iniziato il Campionato di calcio e, come al solito, sono iniziati i tafferugli e atti di teppismo fuori  gli stadi.E’ inconcepibile che un evento sportivo provochi tanta violenza. Perché? Di chi è la colpa?Sono lontani i tempi in cui si andava allo stadio per assistere alla partita della propria squadra del cuore. Ci si andava con la propria famiglia o con gli amici per trascorrere un pomeriggio domenicale piacevole e  rilassante per poi, più tardi o l’indomani, commentare al bar le azioni e i gol dell’una e l’altra squadra, gli errori dell’arbitro e i rigori sbagliati. Era un modo come un altro per stare insieme e condividere in allegria le proprie opinioni.Oggi la partita di calcio è un modo come un altro per liberare gli istinti di violenza che albergano nella gioventù di oggi. Perché? Colpa dei genitori? Della Società?Risposte alle quali solo uno psicologo potrebbe rispondere. Troppa indifferenza all’interno delle famiglie! Non si conoscono più i nostri figli perché non si ha più tempo o voglia di parlare con loro. Compensiamo questa carenza concedendo loro tutto e questo fa sì che si sentano autorizzati  a “fare tutto” per sentirsi  onnipossenti, per attirare l’attenzione degli altri e non sentirsi, quindi, “uno qualsiasi”. Ogni pretesto è buono per dare sfogo alla propria insoddisfazione e sfidano ogni giorno la vita appunto con la violenza allo stadio, con le pazze corse in auto, con lo sballo in discoteca, con la droga.
La gioventù di oggi è malata! I nostri ragazzi sono malati. Occorre aiutarli! Far capir loro che esistono i sogni, le speranze, il rispetto per se e per gli altri. Far ritrovare loro il senso della vita che, per tutti, dovrebbe essere sacra.