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Post N° 140


Autunno,stagione di passaggio,la più vicina all'animo dei poeti per la nota prevalente di malinconia che la caratterizza.Tutto si trasforma in carezza di vento, in sinfonia di pioggia, in profumi di bosco e di uva raccolta,in dolcezza di luci sfumate che pare ricordarci la bellezza insita nell'esistenza e il valore assoluto della vita.E noi qui immersi in questo inizio di autunno, ad osservare il mutare della natura,assaporando la dolcezza di uva e castagne,dei colori ambrati, saremo forse colti da brividi di freddo e di malinconia ma non cesseremo di stupirci e di riempirci gli occhi con la magiadi questa poesia, miracolo che non appassisce nel susseguirsi delle stagioni. E se è la natura stessa a parlare, con i suoi colori bruciatie i suoi inafferrabili languori,ogni altro tentativo di catturarne l’essenza diventerà inutile.
Chanson d'automne Les sanglots longsDes violonsDe l'automneBlessent mon cœurD'une langueurMonotone.Tout suffocantEt blême, quandSonne l'heure,Je me souviensDes jours anciensEt je pleure;Et je m'en vaisAu vent mauvaisQui m'emporteDe çà, de là,Pareil à laFeuille morte(Paul Verlaine)* Poesia trasmessa da Radio Londra per segnalare in codice l’imminente sbarco alleato in Normandia nell’ultima guerra.