Universo persona

A PROPOSITO DI MITI E FIABE


I miti e le fiabe hanno un potere di fascino sull’uomo, perché fanno capo alla fantasia, arricchendola, e traducono molti processi interiori in immagini visive, in cui non viene descritta una condizione psicologica, ma la si vive, fino all’esito positivo, in un processo di identificazione, che non fa uso della ragione. Nelle fiabe non si hanno riferimenti di tempo o di luogo, spiegazioni in termini di causa-effetto, sovrapposizioni di giudizio alle azioni. Il bambini, incapaci, per età, di una comprensione intelligibile del reale, trovano, in tal modo, nella fiaba un ottimo strumento nella ricerca di risposte agli interrogativi della vita.La “magia” della fiaba è congeniale inoltre all’"animismo" proprio dell’infanzia (Piaget lo fa durare fino all’età della pubertà), per cui anche le cose possono sentire e agire… e guai a dire che Babbo Natale non esiste! La fiaba ha molta presa sui bambini, anche perchè parla di persone comuni, in cui ciascuno si può identificare e, non solo, propone una soluzione dei problemi qui, su questa terra, senza rimandare a ricompense ultraterrene. Quest’ultimo aspetto diventa fondamentale, perchè certe “fantasticherie”, che tanto sanno di falsità per un adulto, sono preferibili all’assoluta assenza di sicurezza, in un percorso verso la maturità intellettiva e psicologica. Con il trascorrere del tempo, quanto più una persona si sente sicura nel mondo, meno farà affidamento a proiezioni “infantili” (soluzioni fiabesche), cercando sempre delle spiegazioni razionali ai problemi esistenziali. In questo, volendo approfondire, bisognerebbe rintracciare, nella capacità degli adulti di dare sicurezza, la disponibilità del soggetto ad una ricerca di senso che sia razionale e non più fantastica. Sta a noi educatori sostenere i bambini in quella debole convinzione che crescendo, impegnandosi e lavorando duro, riusciranno a far fronte alle avversità e un giorno trionfare (…è come dire: le fiabe hanno spianato loro la strada verso la fiducia in se stessi, a noi tocca sostenerli mentre la percorrono).Mi piace concludere questo mio contributo, valutando come anche noi adulti non abbandoniamo mai le fiabe e tutto quel dinamismo interiore a cui si rivolgono e che hanno sollecitato. Testimoniamo questo tutte le volte che richiamiamo alla memoria certe immagini di fiabe a cui siamo legati e che hanno maturato in noi molte più convinzioni di quanto non abbiamo fatto successivi sedicenti “maestri di vita”. Abbiamo dimostrato, ancor più, questa verità con la nostra presenza al cinema, in quel “tutto esaurito”, alle proiezioni della trilogia del “Signore degli anelli” o della saga di “Harry Potter” … e non mi dite che eravate là solo per accompagnare…“Ogni fiaba è uno specchio magico che riflette alcuni aspetti del nostro mondo interiore e i passi necessari perla nostra evoluzione dall’immaturità alla maturità” (Bruno Bettelheim, Il mondo incantato.)