Universo persona

DISAGIO GIOVANILE


Nelle società moderne è in atto da alcuni decenni un fenomeno di progressivo sgretolamento del tessuto sociale, i cui effetti, in termini di disagio giovanile, di emarginazione e, in molti casi, di diffusione del consumo di droghe e alcool fin dalla pre-adolescenza, rappresentano una realtà nota a tutti.Secondo un’analisi condivisa dalla maggioranza degli operatori ed educatori, sono venuti a mancare, nel corso degli anni, i principali punti di riferimento su cui i giovani dovrebbero appoggiarsi nel loro percorso formativo, educativo e culturale in vista di un inserimento stabile e positivo nella società: la famiglia attraversa un periodo di forte crisi, soprattutto rispetto alla capacità di trasmettere modelli comportamentali stabili e tali da contrastare il diffondersi delle  proposte esterne, mentre la scuola, manifesta già da tempo difficoltà nell’espletare compiutamente il proprio ruolo di formatrice di persone in grado di affrontare e vivere consapevolmente il presente e scegliere responsabilmente il proprio futuro.La mancanza di modelli da seguire, la percezione incerta del futuro, la difficoltà a sentirsi parte di un mondo di cui non capiscono il senso, o da cui si sentono rifiutati, allontanati, derisi, o che ancora vedono come troppo distante e difficile da raggiungere per loro, uniti alla percezione di valere poco o nulla, può portare nel tempo alla fuga, alla depressione o alla violenza. Lavorare con i giovani significa quindi proporre percorsi che li mettano in relazione con figure adulte autorevoli, capaci di far sperimentare limiti e regole ma anche esperienze gratificanti, di stimolare secondo i tempi e le competenze di ognuno alla conoscenza di sé e delle proprie possibilità, di far intravedere un futuro possibile e positivo che abbia un senso, per cui valga la pena impegnarsi, crescere, alzarsi al mattino e volersi bene.Le agenzie educative che, a vario titolo, hanno come destinatari del proprio intervento i giovani, dovranno perseguire finalità quali:1.  Prevenire e/o ridurre il disagio giovanile. 2. Attraverso varie forme di fruizione e produzione comunicative, favorire il processo di autocoscienza nei giovani. 3. Agevolare rapporti interpersonali di relazione, confronto e scambio. 4. Aprirsi alla comunità educante, attraverso un’azione finalizzata alla consapevolezza dei disagi adolescenziali e alla progettazione di possibili interventi integrati.