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FAMIGLIA: ASSETTI INTERNI


Qualche anno fa, durante una lezione, un esperto di Consulenza Tecnica e Peritale, affermò che nel tempo si è scoperto che il peggiore dei genitori (a meno che non sia a rischio l’incolumità del figlio) sia da preferirsi al miglior istituto per minori  e che tanti assistenti sociali, in buona fede, hanno prodotto danni notevoli, separando dei bambini da genitori inadeguati o da suffragati.Chiusa questa parentesi, utile per comprendere la valenza della famiglia e delle figure genitoriali nella vita di un individuo, è indubbio ci sia in atto un cambiamento sociale tale da modificare assetti e dinamismi familiari tradizionali. Alcuni motivi sono rintracciabili: nel cambiamento del ruolo della donna e nella sua indipendenza economica, nella nascita di coppie di diversa cultura, provenienza sociale ed etnia, nella ridefinizione della genitorialità (soprattutto paterna), nelle richieste e tempi dell’odierna società, negli aumentati fattori di stress del vivere quotidiano.Si potrebbe approfondire il discorso traendo da ciascuno di questi fattori di cambiamento, e da altri, le conseguenze all’interno delle relazioni familiari e così evincere numerosi motivi di criticità, ma anche di rinnovamento positivo. Quello su cui mi sento di soffermarmi, tuttavia, in questa sede, concerne alcune mie riflessioni a proposito delle relazioni interne alla famiglia. Io trovo in generale una possibilità di risposta ad alcune situazioni di squilibrio, cui spesso si assiste, nella soddisfazione dei principi di condivisione e di relazione.Nella CONDIVISIONE c’è la possibilità per ciascun membro del nucleo familiare di sentirsi parte integrante della stessa. A ciascuno è riservato un ruolo e, connesso ad esso, una responsabilità che lo fa crescere come singolo, oltre a costituire un contributo per il gruppo famiglia. Nella condivisione, che non è solo di esperienze, ma anche degli assunti etici, che sono il collante delle relazioni, si trova la possibilità  reale di essere e agire insieme, di compattarsi e sentirsi parte integrante del nucleo familiare. Si profilano costantemente nuovi equilibri, la cui conquista appartiene a ciascuno e, proprio perché condivisa, è vissuta con gratificazione. E’ opportuno precisare che quando si parla di condivisione non si esclude lo spazio personale di azione e che dunque le individualità non vengono cancellate, ma valorizzate.Il secondo principio, quello della RELAZIONE, mi piace in modo particolare. Mi consente di parlare del dinamismo familiare. La relazione ben rende il valore della storia di una famiglia, della gradualità con cui si costituiscono i rapporti, come si sono evoluti e quale prospettiva hanno di sviluppo. L’incontro tra persone, se è tale, è sempre rispettoso, dinamico e creativo. Le famiglie per questa ragione sono diverse e  tutte interessanti, come le persone, che con la loro specificità le compongono e ne definiscono l’aspetto e la dinamica.