Universo persona

Educare alla creatività


Le società moderne avanzano verso modelli sempre più complessi e mutevoli e la creatività degli individui costituisce spesso “la via d’uscita” per risolvere i problemi emergenti ed è il mezzo di cui ci si serve per adattarsi a situazioni nuove e per migliorare la qualità della vita, che il progresso ha contemporaneamente agevolato e compromesso. Si pensa che ogni soggetto, con la sua libertà ideativa e propositiva, possa contribuire a cambiare il mondo o almeno possa evitare di essere travolto dalla massificazione culturale, mediante la rielaborazione personale e critica delle informazioni, dei modi di agire diffusi con molteplicità di mezzi, talvolta con contraddittorietà e con insistenza. Contrariamente a quanto si riteneva nel passato, cioè che la creatività sia privilegio di pochi, i cosiddetti geni, oggi si pensa che essa sia una capacità presente, in diversa misura, in ogni individuo e che possa essere sviluppata in adeguate condizioni di stimolazione. In ambito scolastico si fa sovente riferimento all’educabilità della capacità creativa, indicandola tra i principali compiti dell’azione educativa. Numerosi studi sono stati indirizzati al tracciare delle connotazioni peculiari del pensiero creativo: si tratta del pensiero denominato “divergente”, che agisce con flessibilità, originalità, fluidità delle idee, distinguendosi, ma integrandosi, con il pensiero convergente, che agisce che nel piano cognitivo della concettualizzazione e dell’organizzazione delle idee. Lo studio della creatività si è avvalso del contributo dei diversi campi disciplinari: psicologia, sociologia, pedagogia, neuroscienze e ciò sta a dimostrare la complessità del tema e come ogni descrizione aggiunga un’angolazione nuova alla definizione delle persone creative; ad esse si riconosce una capacità di progettazione, di combinazione delle potenzialità individuali e degli stimoli ambientali, l’attitudine ad intuire e progettare il futuro.Il superamento della rigida separazione delle competenze emisferiche cerebrali, mettendo in relazione emozione, sentimenti e processi mentali, prospetta una visione della creatività umana di autorealizzazione e di espansione nella consapevolezza della propria potenzialità, nel rifiuto della costruzione del sé secondo modelli preordinati. Il soggetto creativo, secondo gli studiosi, ha consapevolezza di sé, si pone con atteggiamento di meraviglia nei riguardi del mondo, è aperto a relazioni sempre nuove e ad esperienze diverse con coraggio e disponibilità al cambiamento.Considerata così, nel suo profondo senso di tensione all’autorealizzazione, la creatività è una potenzialità che tutti gli esseri umani possiedono fin dalla nascita e, come forza generativa della persona, diventa la risorsa privilegiata, perché il soggetto possa affermarsi e crescere, senza perdere la propria individualità e originalità. La scuola, nell’assumere quanto emerge dagli studi sulla creatività, è sollecitata a riconoscere nello sviluppo di tale potenziale umano un diritto di ogni individuo, che deve essere messo nelle condizioni di esercitare questo diritto, in un ambiente che valorizzi le sue risorse e lo faccia sentire protagonista attivo della propria crescita intellettiva, affettiva e relazionale. Una scuola trasmissiva e autoritaria, che misconosce i bisogni vitali e impone modelli precostituiti, spegne nel soggetto il suo slancio vitale. Viceversa, la valorizzazione della creatività presuppone un impegno costante in tutta l’impostazione metodologica e didattica, mediante l’individuazione e l’attivazione di strategie tese ad una partecipazione consapevole e motivata al percorso, insieme alla proposta di una varietà di stimoli e di approcci (verbali, figurativi, mimico-gestuali, ludici…), che consentano all’alunno di muoversi liberamente sul piano dell’apprendimento e della costruzione del sé, scegliendo la via che gli è più congeniale. Per favorire lo sviluppo della creatività, l’attività didattica  dovrà puntare sull’apprendimento di tipo ipotetico, in cui l’alunno possa problematizzare l’esperienza, ricercare personali soluzioni, verificare gli esiti e confrontarsi con i possibili e inevitabili errori che, in tale ambito, perdono la loro valenza negativa e vengono recuperati in chiave  formativa. Si potrebbe essere tentati di praticare un certo spontaneismo, che trascuri l’apprendimento di tecniche, l’uso finalizzato di strumenti, facendo affidamento ad una distorta interpretazione della fantasia infantile. L’intenzionalità dell’apprendimento didattico dovrà evitare tali rischi e agevolare lo sviluppo della capacità creativa, stabilendo un continuo rapporto con la realtà, con i media che consentono di agire in assenza del reale e con gli strumenti e le tecniche da utilizzare per dare forma alle idee e alle rappresentazioni mentali.Una scuola, che voglia perseguire l’obiettivo del potenziamento della creatività, curerà soprattutto che siano superati i condizionamenti negativi, le reticenze, nell’attivazione dell’iniziativa e della ricerca personali, per un’acquisizione di competenze trasferibili in situazioni nuove.