Universo persona

Il Piano Didattico Personalizzato


Con il D.M. n. 5669 del 13 luglio 2011 e con le Linee Guida sui DSA ad esso associate, è stato determinato l’obbligo al team dei docenti e al Consiglio di Classe di elaborare e adottare un Piano Didattico Personalizzato del percorso formativo per gli studenti con certificazione di DSA, in collaborazione con la famiglia e gli specialisti.Il team dei docenti recepisce la diagnosi specialistica di DSA e interviene con professionalità sul disturbo. Nel documento di certificazione si deve trovare un’analisi dettagliata sui punti critici e sui punti di forza individuati nel soggetto, oltre che dei validi suggerimenti riguardo agli approcci più idonei da adoperare, agli strumenti compensativi da utilizzare e alle misure dispensative da adottare. Sulla scorta di queste conoscenze e dell’osservazione diretta in classe, gli insegnanti procedono all`elaborazione del PDP, documento flessibile e dinamico, che prevede la personalizzazione del percorso didattico per alunni e studenti con diagnosi di DSA.Nel PDP sono riportate importanti voci e significative decisioni circa le strategie metodologiche e didattiche utilizzabili, eventuali modifiche all’interno degli obiettivi per il conseguimento delle competenze fondamentali, gli strumenti compensativi e le misure dispensative appropriate per ogni materia, i criteri e le modalità di verifica e di valutazione scelti. Gli insegnanti trovano nelle indicazioni offerte dalle Linee Guida e nella stesura del PDP dei validi strumenti di supporto alla propria azione didattica di recupero e potenziamento e riscoprono un ruolo prioritario e rilevante in riferimento alla crescita dei propri alunni, che negli anni sembrava smarrito, anche se sono loro  richieste competenze professionali maggiori e capacità personali di empatia e reale comprensione delle singole storie, ancor più che in passato. Essi sono chiamati ancora una volta ad affrontare la sfida di sempre: essere flessibili, rinnovarsi nei metodi e porsi in ascolto attivo delle esigenze che volta per volta si presentano in classe e nella società. In quest’ottica è importante rispettare i tempi e gli stili di apprendimento di  tutti, creando un ambiente stimolante e un clima sereno di accettazione, favorendo l’instaurarsi di relazioni positive con gli adulti e con il gruppo dei pari. Così auspicano le Linee guida allegate al D.M. n. 5669 del 12/07/2011, al punto 4 relativo alla didattica per gli alunni con DSA:“Gli insegnanti possono “riappropriarsi” di competenze educativo-didattiche anche nell’ambito dei DSA, laddove lo spostamento del baricentro in ambito clinico aveva invece portato sempre più a delegare a specialisti esterni funzioni proprie della professione docente o a mutuare la propria attività sul modello degli interventi specialistici, sulla base della consapevolezza della complessità del problema e delle sue implicazioni… diviene sempre più necessario fare appello alle competenze psicopedagogiche dei docenti ‘curricolari’ per affrontare il problema, che non può essere delegato tout court a specialisti esterni”.La conoscenza del problema in tutte le sue forme e la padronanza sicura delle modalità d’intervento idonee ad affrontarlo sono insostituibili elementi di una professionalità docente che pone al centro la persona, si fa nel tempo sempre più carica di responsabilità e si connota di una complessità che investe l’essere e il fare dell’insegnamento. La scuola, agenzia educativa per eccellenza, diviene il centro armonizzatore degli interventi in favore del soggetto con DSA, conferendo unitarietà all’azione di supporto della triade genitori-specialisti-scuola. Mediante un’efficace collaborazione con l’extrascuola e una comunicazione chiara sul percorso di apprendimento, sulle reazioni emotive osservate e sulle relazioni tra pari, essa si rivela insostituibile e incisiva per gli esiti dello sviluppo del disturbo.La legge 170/2010 ha riconosciuto dei diritti e si è posta come un punto di partenza verso processi di sensibilizzazione e formazione riguardo a un settore d’intervento per cui è necessaria la costruzione di buone prassi didattiche e un modo di concepire la scuola, che sia veramente un’occasione di crescita per tutti.