Universo persona

"Anno ponte"


L'adattamento ai cambiamenti è un processo che richiede disponibilità, investimento di energie e un notevole impegno di carattere emotivo, volto al superamento dei timori suscitati da ciò che non si conosce e non si è in grado di affrontare, in caso di disabilità, anche per mancanza di autonomia. La Legge 104/92, pertanto, se in ottemperanza al dettato costituzionale (artt. 3 e 33), ravvisa che l'esercizio del diritto all'istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento, né da altre difficoltà derivanti dalla disabilità (art. 12, c. 4), pur riconosce qualche caso in cui il rallentamento dell'avvio della scolarizzazione primaria può permettere al disabile l'acquisizione di abilità tali da renderlo maggiormente autonomo nell'apprendimento. A fronte di questo, il legislatore, che impone la regolare iscrizione alla scuola dell'obbligo, non esclude la possibilità di attivare il cosiddetto "anno ponte", in cui i disabili iniziano la frequenza nella scuola dell'infanzia, per poi transitare alla scuola primaria, quando saranno pronti: con gradualità e dopo una valutazione attenta dei processi di sviluppo. Le istituzioni scolastiche son richiamante altresì a porre attenzione alla regolarità e fluidità del percorso scolastico, che deve consentire, anche agli alunni disabili, di poter usufruire di tutte le opportunità che il sistema scolastico e formativo offre.Nei casi a cui si riferisce la legge, in vista del passaggio alla classe prima della scuola primaria, si rende necessario definire un PEI altamente personalizzato, la cui attuazione trova ragion d'essere in una prospettiva solida di continuità verticale e nella costituzione di una comunità educante dalla forte valenza sociale. La Scuola dell'Infanzia, considerata la peculiarità della disabilità di alcuni disabili, è senz'altro l'ambiente d'apprendimento più consono per rispettare i livelli di maturità raggiunti e per sollecitare ulteriori processi di crescita: in essa gli spazi di movimento sono più ampi, i tempi meno rigidi e le attività proposte sempre ludiche e quindi tali da garantire un clima sereno e altamente partecipativo. La stesura dei progetti di "anno ponte" deve essere animata dalla volontà di pervenire ad un'offerta educativa realmente rispondente alle necessità dei singoli casi e a degli interventi mirati al fine di valorizzare contesti, attività e modalità consone a stimolare produttivi processi d'apprendimento, nella ricerca dell'organizzazione e dell'uso ottimale di risorse, tempi e spazi disponibili. Mi sembra utile ricordare far propri i principi delle "Linee guida per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità", di cui si vogliono richiamare i seguenti passi:• "Si è integrati/inclusi in un contesto quando si effettuano esperienze e si attivano apprendimenti insieme agli altri, quando si condividono obiettivi e strategie e non quando si vive, si lavora, si siede gli uni accanto agli altri. E tale integrazione, nella misura in cui sia sostanziale e non formale, non può essere lasciata al caso...";• "Un sistema inclusivo considera l'alunno protagonista dell'apprendimento qualunque siano le sue capacità, le sue potenzialità, i suoi limiti. Va favorita, pertanto, la costruzione attiva della conoscenza, attivando le personali strategie di approccio al "sapere", rispettando i ritmi e gli stili di apprendimento e "assecondando" i meccanismi di autoregolazione.".Il coinvolgimento di tutte le figure responsabili della formazione del bambino con disabilità grave diventa essenziale per una reale collaborazione, che abbia il fine alto di implementare l'ecosistema in cui co-costruire conoscenze e sviluppare abilità insieme a lui.