MIRRA

Ancora San Remo


Nulla di nuovo nella serata di apertura del Festival dei fiori.Musica assente, fatta eccezione per il brano di Malika Ayane, che sarebbe pure ascoltabile se lei non cantasse come se avesse appena ingoiato Fabio Concato.Sarebbe politicamente scorretto e tautologico asserire che Povia ha ormai rotto il cazzo con le sue canzoni che fotografano, banalmente, i casi "sociali" (pare che l'anno prossimo abbia già pronta una canzone con Morgan protagonista).Così come sarebbe scontato asserire che vedere Emanuele Filiberto cantare con Pupo fa automaticamente venire il desiderio di invadere il Portogallo a cavallo di un somaro.Ma la cosa che più ci ha addolorato è, guarda caso, la scivolata nel luogo comune più becero e scontato, più sessista e banale che si possa immaginare, probabilmente figlio di una paese come il nostro, così privo di valori e sempre più ancorato saldamente ai cattivi esempi: l’ospitata di Susan Boyle.Ancora una volta, per rimediare ascolti, ci si è buttati sulla figa.