Oggi la vita è fatta di incontri, anche spregiudicati. Basta uno sguardo, una battutina più simpatica, una pizza e che ne so io altre cose di questo genere per sentirsi autorizzati a passare il limite che una volta era quello dell'intimità. Da parte dell'uomo, ma anche della donna.Non è più tanto definito questo senso del limite, tra me/te te/me. Scancellato. E con esso -penso- il senso dell'intensità.Oggi è facile comprare una scheda telefonica e chiamare per quasi niente dall'altra parte de mondo (chissà magari laggiù c'è chi mi saprà fare vibrare), oggi basta cliccare su un bottone et ti arriva perfino il pane in casa! Oggi si vive in una società di click!Anche in amore, spesso. Si può scegliere con un click.Provi con uno, poi cambi. Click!Provi con l'altro, poi cambi. Click!Sembra un orologio a cui manca il clack!Appunto click-clack, l'unico metro che mi fa vibrare, dentro. Un tempo comune, uno spazio comune. Fusi.C'è chi confonde ancora il senso del click-clack associandolo ad un moralismo di seconda mano. Chi pensa così però non sa e non saprà senz'altro mai quanto perde a non sentire in sé quel clack che fa tutta la differenza!Per poter amare oggi, penso (penso solo), è poter essere spregiudicati dell'unicità di un rapporto, lasciando la spregiudicatezza del molteplice a chi del rapporto vuole vivere l'aspetto più evanescente. Inffatti, dopo il click, spesso, si evapora. Mi interrogo. Mi viene un dubbio. E poi passa. Quasi. Torna. E poi scompare. Che strano periodo.Vivo i miei fiori di mente. Non garofani rossi, tulipani color fuoco, perché sono con-turbanti.
Post N° 318
Oggi la vita è fatta di incontri, anche spregiudicati. Basta uno sguardo, una battutina più simpatica, una pizza e che ne so io altre cose di questo genere per sentirsi autorizzati a passare il limite che una volta era quello dell'intimità. Da parte dell'uomo, ma anche della donna.Non è più tanto definito questo senso del limite, tra me/te te/me. Scancellato. E con esso -penso- il senso dell'intensità.Oggi è facile comprare una scheda telefonica e chiamare per quasi niente dall'altra parte de mondo (chissà magari laggiù c'è chi mi saprà fare vibrare), oggi basta cliccare su un bottone et ti arriva perfino il pane in casa! Oggi si vive in una società di click!Anche in amore, spesso. Si può scegliere con un click.Provi con uno, poi cambi. Click!Provi con l'altro, poi cambi. Click!Sembra un orologio a cui manca il clack!Appunto click-clack, l'unico metro che mi fa vibrare, dentro. Un tempo comune, uno spazio comune. Fusi.C'è chi confonde ancora il senso del click-clack associandolo ad un moralismo di seconda mano. Chi pensa così però non sa e non saprà senz'altro mai quanto perde a non sentire in sé quel clack che fa tutta la differenza!Per poter amare oggi, penso (penso solo), è poter essere spregiudicati dell'unicità di un rapporto, lasciando la spregiudicatezza del molteplice a chi del rapporto vuole vivere l'aspetto più evanescente. Inffatti, dopo il click, spesso, si evapora. Mi interrogo. Mi viene un dubbio. E poi passa. Quasi. Torna. E poi scompare. Che strano periodo.Vivo i miei fiori di mente. Non garofani rossi, tulipani color fuoco, perché sono con-turbanti.