Mise en abyme

Imaginato ?


Vivere al quotidiano con un bambino autistico è difficile sul piano emozionale per una mamma. Talvolta in certi periodi della propria vita ancora più difficile. Nel rapporto col bambino autistico manca il senso della reciprocità e sopratutto della capacità da parte sua a pensare e a relazionarsi  con l'altro. Questo senso della relazione gli si deve insegnare, è il frutto di un lungo e intenso apprendimento.Oggi quando dopo una sana giornata Gabriele non mi ha visto, quando mi vede risponde al mio "buongiorno", non riesce ancora spontaneamente a dire lui "buongiorno". Mi considero tuttavia fortunata, mi risponde. Su richiesta mi dà anche un bacio. Questa mancanza di spontaneità in un rapporto d'amore non è normale, diciamo non è consueto. Non fa parte del nostro naturale senso sociale. Talvolta, a secondo della propria giornata, è difficile da gestire sul piano emozionale. Io capisco mio figlio, so che mi ama e so che questo è il suo modo di amarmi e non potrebbe fare altrimenti finché non glielo insegno io. Nonostante lo sappia non è semplice e non lo sarà mai vivere  questo amore attraverso questo canale così poco abituale. Davvero non lo è. SO ma non VIVO, se non come frutto di un SAPERE il suo amore. Imaginate solo un momento, un momentino solo che cosa questo concretamente significhi. Imaginato?Un bambino autistico ti spinge a riflettere sul senso dell'amore in generale. E come potrebbe essere diversamente? Siamo nati, penso, per poter amare e ricevere amore. Non è così?Ogni forma di "interruzione" del rapporto, ogni senso di "mancanza"  nel senso della relazione tra due esseri che si amano è morte. Quello che non è vita è morte. La relazione è vita, l'assenza di relazione è morte. Morte di un sentimento, di una speranza, di un'emozione, ci sono tante, tantissime forme di morte nella vita. Come un preludio.Chi vive con un bambino autistico CAPISCE colla mente il senso di questa morte, morte per sé non per lui, perché lui non percepisce allo stesso modo il senso della relazione, lui ha una forma mentis completamente diversa dalla nostra. Per lui la relazione non è se non come la percepisce lui, cioè attraverso il canale dei propri bisogni. Ieri è stata una giornata difficile. Non è mai semplice sentire i risultati di un'inchiesta sull'autismo, mai semplice ascoltare le testimonianze di altri genitori, mai semplice saper che cosa dover ancora affrontare questi prossimi anni che poi sarà -tutti lo sappiamo- per il resto della nosta vita.Avrò bisogno di un basamento. Voi come lo imaginate questo basamento?In me, nell'altro? Secondo voi, dove ? Nell'amore? Nel coraggio?Prima di rispondere, se volete, vi prego, vi prego davvero di imaginare solo un momento, un momentino solo che cosa questa mia dimensione di vita concretamente significhi. Imaginato?In me, nell'altro? Secondo voi, dove ? Nell'amore? Nel coraggio?Dicevo una volta: Penso che sia importante avere in mente come punto d'appoggio interiore e insieme di confronto la dimensione del non ritorno, della possibilità del non ritorno.Dedico a questo post a Jeanne, figlia della nostra Presidente.Buona domenica.BeatrixPensare e dire, è vita. È vita.