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A COSA SERVONO LE NUVOLE?


Me lo ha chiesto un bambino, cinque anni, mio cugino.“… perché all’asilo la maestra mi ha detto che l’acqua va su in cielo dal mare e dal fiume perché il sole la scalda e così vengono le nuvole, che poi ributtano giù l’acqua e piove e così bevono le piante e gli animali.”Io ho azzardato un semplice “eh…” di risposta a una cosa per me scontata; lui però non la riteneva tale e infatti, tutto fiero e sorridente, ingrossando un po’la voce:“ma io non ci ho mica creduto eh!”, accompagnando le parole con una risatina di fondo e un gesto della mano come per dire “stai tranquillo che non mi sono fatto fregare!”.A quel punto ho capito che la descrizione della realtà era entrata in rotta di collisione con la dimensione della sua fantasia e, incuriosita, le ho chiesto: “perché non ci hai creduto?”, e lui: “Eh, perché l’acqua scende, non sale… E non galleggia! E poi le nuvole sono bianche o grigie, mica trasparenti!”.Ho esitato un momento a spiegargli che in realtà c’era una risposta a queste apparenti contraddizioni, perché non ho potuto resistere a chiedergli: “ma allora, secondo a te, a cosa servono le nuvole?”; con estrema naturalezza, con lo sguardo distratto e non curante rivolto al mazzo di chiavi con cui giocherellava tra le mani, mi ha risposto:“Quando sono stanchi ci si riposano gli uccellini che non trovano alberi e ci camminano gli animali che muoiono e poi gli angeli, quando rubano qualcosa, ce lo nascondono dentro…”.Incredibile: esiste qualcosa di più potente, imprevedibile e magico della Natura stessa.In fondo ha appena cinque anni e mi sembrava che qualunque dose di realismo potesse in qualche modo essere fatale alla bellezza.Ho preferito tacere, sentendomi piccola piccola di fronte a quel mondo così gigantesco e lieve.....